Uno dei gruppi più interessanti per quanto riguarda la musica psichedelica contemporanea giapponese (e non) sono sicuramente i Sundays & Cybele, progetto musicale formato nel 2004 da Kazuo Tsubouchi e di cui fanno attualmente parte anche Yoshinao Uchida, Shota Mizuno e Shotaro Aoki.
Ispiratosi al film "Sundays & Cybele" aka "Les dimanches de Ville d'Avray" di Serge Bourguignon (1962), Kazuo ha definito il sound del gruppo e se stesso come un romantico. La musica del gruppo si può considerare, soprattutto nell'ultimo disco, come il punto di incontro tra la tradizione giapponese e il rock più acido degli anni settanta, tracciando in questo senso una certa continuità con la scena raccontata da Julian Cope in "Japrocksampler".
Dopo gli ottimi riscontri ottenuti da "Heaven" (2015) e il primo tour oltreoceano, lo scorso febbraio i Sundays & Cybele hanno pubblicato il loro ultimo album: "Chaos & Systems" (Beyond Beyond Is Beyond Records). Ho contattato Kazuo per parlare del disco e del suo progetto e più in generale della scena musicale rock giapponese contemporanea. Ne è uscita fuori una intervista diciamo diversa dal solito e nella quale ho cercato di andare oltre i soliti contenuti.
Buona lettura.
1. Ciao, grazie per averci rilasciato questa intervista. Se non ti dispiace comincerei parlando del tuo ultimo disco: "Chaos & Systems". Ci dici qualche cosa del processo di lavorazione del disco? Come mai hai deciso di intitolarlo proprio "Chaos & Systems"? Hai lavorato a un concept particolare? Sei soddisfatto del risultato finale?
K. Dopo il nostro primo tour oltreoceano, abbiamo subito cominciato a lavorare a "Chaos & Systems". La nostra idea è stata di sviluppare l'album in modo tale da far conoscere il nostro sound in occidente ed è stata questa la ragione per cui abbiamo lavorato su sonorità e concetti tipici della cultura asiatica.
Il titolo è un anagramma di "Sundays & Cybele". Ma la vera ragione per cui l'ho scelto e perché volevo esprimere il mio punto di vista sul mondo che ci circonda. Penso che l'attuale sistema economico e che la società di oggi siano corrotti. Le persone devono trovare un nuovo modo per ritrovare la felicità. Ho provato a esprimere questi concetti atttingendo a piene mani dal pensiero orientale.
In ogni caso non posso dire di essere completamente soddisfatto del rsiultato finale, perché il concetto non sembrerebbe essere stato afferrato dagli ascoltatori e in particolare in occidente. Lì siamo considerati per lo più come uno strano gruppo psichedelico. Non sembra esserci grande interesse in quello che cerchiamo di esprimere attraverso la nostra musica.
2. "Sundays & Cybele" aka "Les dimanches de Ville d'Avray" è il titolo di un film francese del 1962 scritto e diretto da Serge Bourguignon. Parliamo di un film molto particolare e dai contenuti sicuramente tragici. È un film che definirei molto sofferto. Come mai hai deciso di dare questo nome al gruppo? Senti una connessione particolare tra il film e la tua musica? Quali? Ritieni che la tua musica si possa definire in qualche modo drammatica?
K. La prima volta che ho visto il film sono subito rimasto colpito dalla bellezza delle immagini. Era qualche cosa di completamente diverso da ogni altro film io abbia mai visto prima. Posso dire benissimo che fu una specie di esperienza mistica e psichedelica
Ho scelto questo nome per il gruppo per la storia del film: volevo che questo progetto fosse strettamente connesso al film, come se fosse una specie di società segreta per tutte le persone che lo amano. Lo considero una specie di tesoro segreto che possa essere scoperto solo da chi si sente veramente rappresentato dai contenuti di quel film.
Ma non penso ci sia un legame diretto tra la mia musica e i contenuti del film in senso stretto. Anche se sicuramente potrei definire la mia musica come musica romantica giapponese. Ma questo dipende più dal mio approccio alla vita che definirei allo stesso tempo sia drammatico che romantico.
3. Quali sono le tue principali influenze? Parlo per quello che riguarda la musica e in generale per quello che riguarda la tua arte in generale. Penso ad esempio allo scambio relativo la domanda precedente. Penso di poter descrivere la tua musica, anche su un piano concettuale, come un disco di musica psichedelica in cui siano combinati elementi della musica tradizionale giapponese con l'acid rock degli anni settanta. Il mio punto di vista è corretto? Come hai messo assieme le due cose? Raccontaci qualcosa al riguardo.
K. La mia principale influenza sono praticamente i miei amici. Voglio dire, quando parlo con loro su qualche cosa di importante sia questa personale o meno, il loro punto di vista anche se differente per me è sempre molto importante. Che io sia d'accordo o meno.
Quello che dici invece è vero. Nel periodo in cui ho lavorato a "Chaos & Systems" ho parlato un sacco con altri musicisti e artisti contemporanei per capire come fare a esprimere le mie idee in modo che queste potessero accedere a ogni tipo di ascoltatore. Anche a chi non fosse giapponese.
Dopodiché ho fatto le mie considerazioni sulla scena musicale internazionale e ho deciso che avrei fatto un disco basata fondamentalmente sulla musica tradizionale giapponese. Perché questo era il modo migliore per esprimere quello che volevo trasmettere a tutto il mondo.
Del resto questa non è una novità per i musicisti giapponesi. Se ci pensi, le rock band giapponesi degli anni settanta in fondo non facevano altro che combinare la musica rock con la nostra cultura. Ascolta per esempio i Flower Travellin' Band.
In ogni caso credo che sia inevitabile che anche quando si suoni della musica rock, ci sia poi qualche influenza derivante dalla nostra cultura. È una cosa che succede naturalmente.
4. Che tipo di riscontro avete per quello che riguarda la vostra musica in Giappone e nel resto del mondo? Pensi che ci sia una certa attenzione e seguito alla vostra musica?
K. Il pubblico giapponese in generale è molto silenzioso. Di conseguenza siamo molto concentrati sulla nostra musica quando suoniamo. Nel resto del mondo succede tutto il contrario. O quasi. Il pubblico si divertente ascoltando la nostra musica e per questo cominciano a urlare e ballare... È una cosa che ci piace molto, amiamo condividere con i nostri ascoltatori questa atmosfera magica. La cosa che accomuna le due cose, comunque, è che in entrambi i casi il pubblico vuole caricarsi di energia positiva e così succede che c'è questo scambio di energie e di adrenalina tra noi e il pubblico.
5. Dedicherei questa ultima domanda per lo più al tuo paese e alla musica giapponese contemporanea. Hai letto "Japrocksampler" di Julian Cope? Pensi ci sia una continuità tra la scena musicale raccontata da Cope e la tua musica? Sei in contatto con band come gli Acid Mothers Temple e i Kikagaku Moyo? Ci sono altri gruppi e artisti con i quali senti di condividere qualcosa e che ci vorresti consigliare?
K. Ovviamente ho letto il libro e ovviamente c'è un legame tra la nostra musica perché io ho cominciato a suonare proprio dopo avere ascoltato questi gruppi e perché volevo suonare la loro stessa musica. Allo stesso tempo devi considerare che tra me e loro c'è un grosso gap da colmare. Nel senso che questi gruppi suonavano circa trent'anni fa ed è passato un sacco di tempo. Mi è difficile capire del tutto il loro punto di vista e che cosa volessero esprimere con la loro musica, potrei non riuscirci neppure parlandone direttamente con loro. In questo senso allora possiamo dire invece che non c'è una continuità vera e propria. Quando ho letto il libro abitavo ancora in un piccolo centro e quando sono venuto a Tokyo pensavo di trovare una grande scena per quello che riguarda la musica psichedelica, invece fu una totale delusione: non c'era nulla del genere.
Conosco il chitarrista degli Acid Mothers Temple, ma non abbiamo mai parlato molto. Con i Kikagaku Moyo siamo ottimi amici. Del resto sono loro che dirigono la Guruguru Brain, che è la mia stessa etichetta. Ci sentiamo praticamente sempre e non solo per quello che riguarda la musica.
Il mio suggerimento è in primo luogo di seguire tutti i mucistici che fanno parte del roster della Guruguru Brain. Specialmente i Dhidalah, i Minami Deutsch e gli Scattered Purgatory. Sono tutti ottimi amici e la loro musica è fantastica.
Ma ti suggerisco anche di ascoltare questa band di Tokyo, gli Elephant Noiz Kashimashi. Sono davvero bravi. Si tratta di un giovane gruppo noise e le loro performance dal vivo sono quella che considererei una tipica espressione della scena musicale underground di Tokyo. Sebbene ovviamente, come si è capito, sia difficile parlare esattamente di una scena musicale underground qui a Tokyo.
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1. Hi, thank you for releasing us this interview. I would like to start talking about your last album, “Chaos & Systems”. Would you like to tell us something about the making process of the album? Why did you choose the name “Chaos & Systems”? Did you develop the album around a particular concept? Are you satisfied about the final result?
K. After our first tour overseas, we started to record the "Chaos & Systems". I guess we choose to work with the strategy to make our sound known to westerners, so we choose to develop Asian melodies and concepts.
The title is an anagram of "Sundays & Cybele". But effectively I choose the title "Chaos & Systems" because I wanted to express my point of view about the current world. I consider that the actual economic system and the society we live in are corrupted. People need to conceive a new way to be happy. I tried to express my intents about a new system taking them from Asian conceptual thoughts.
However I couldn't say I'm actually fully satisfied with the final result, because the concept it appeared to be too obscure to be understood. Westerners just do pretend to consider us as a kind of strange psych rock group. Appearently they're not interested in what we tried to express with our music.
2. “Sundays & Cybele” aka “Les dimanches de Ville d'Avray” it’s the title of a French movie of the 1962 written and directed by Serge Bourguignon. We are talking about a very particular movie which the contents are actually tragic. It’s a very suffering movie. Why do you decide to give this name to the group? Do you feel a connection between the contents of the movie and your music? Which are them? Do you think your music has got contents which are mainly dramatic?
K. When I saw the movie for the first time I was very impressed of the beautifulness of the images. It was radically different from any other movie I've ever seen. I could actually say it was a kind of mystical and psychedelic experience.
I actually choose this name for the band because of the story of the movie: I wanted the project was this way strictly connected to the movie so to consider it as a kind of secret society for people who have similar feelings. I consider I could rather define my project as it was a secret treasure to be known only if you felt eventually rapresented by the contents of the movie.
In any case I don't feel there were other connections between our music and the movie right now.
I define my music as a "Japanese romantic music", but that's because my approach to life is actually dramatic and romantic at the same time.
3. What are so your main influences? I’m talking especially about music but not necessarily about it. Thinking for examples to the last question. I think that musically speaking, but also on a conceptual plan, you made what is definitely a psychedelic album putting together elements from the traditional Japanese music with the acid rock from the seventies. Do you think my considerations are right? How do you combine together the two things? Tell us something about these aspects.
K. My main influences are actually my friends. When I talk to them deeply, they always give me different and relevant point of views without pretending to be right or wrong.
Also your considerations are right. The period I was working on "Chaos & Systems", I made a lot of confrontations with my friends who are contemporary artists about how to express my art to the whole world.
Later I analysed the current music scene and realised that I needed to do an album based on Japanese traditional music to introduce my sound to the world.
To combine two things together it's not new for Japanese musicians. Originally Japanese rock musicians in the seventies they combined rock music with our own culture. Listen for example to the Flower Travellin' Band.
Anyway I guess it's normal when we play rock music to Japanized it withoug intending to. That's because this is a peculiar aspect of our culture.
4. What about the feedback you and your music do receive in Japan and from the rest of the world? Do you feel there’s actually a relevant audience interested into your music?
K. The Japanese audience is generally very silent so that we could concentrate ourselves on playing music. In the rest of the world it's the opposite. People enjoy to listen our music, they feel like they were really excited, so they shout, dance... We like it because this way we could enjoy this beautiful atmospheres with them. The common thing it's that people want to get positive energies listening to our music so it happens we exchange our energies and adrenalines ones with the others.
5. Want to dedicate the last question fundamentally to your country and to the Japanese music. Did you read “Japrocksampler” by Julian Cope? Is there a continuity between that scene and your music? Are you in contact with Acid Mothers Temple and Kilagaku Moyo? Are there some bands or artists you got a good feeling you want to introduce us?
K. I read the book. Of course there's a continuity in our music because I started to be into music after I discovered the groups and the musicians in the book and I wanted to play my music like them. At the same time there's also an huge gap. This in fact happened about thirty years ago. It's a lof of time. I couldn't actually understand their way of thinking and what they wanted to express with their music, neither if I will eventually talk to them. This sense there's on the other hand not a true continuity. I read the book when I was in the small city I lived and when I got to Tokyo expecting to find a big psychedelic music scene, I immediately realised that there was nothing like that.
I know the guitarist of Acid Mothers Temple, but I haven't talked so much with him. Kikagaku Moyo are my friends. They also own the Guruguru Brain, my label. We're always in contact and we talk about anything.
My reccomandation it's to pay attention to all of the musicians of the Guruguru Brain label. Especially Dhidalah, Minami Deutsch and Scattered Purgatory. We're all friends and their music it's so great.
I would also suggest you to listen to Tokyo band Elephant Noiz Kashimashi. They're really good. They're a young noise band and their live performances are an expression of the underground music scene in Tokyo. Well. Also if it's hard to say that in Tokyo there's a true underground music scene.
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