I Super Furry Animals (letteralmente "animali super pelosi") sono tra le band più ingiustamente sottovalutate (dal grande pubblico) dell'intero panorama musicale europeo. Capitanati dall'istrionico Gruff Rhys (reduce dall'esordio solista con il buon "Candylion"), danno alle stampe questo nuovo full lenght dal titolo "Hey Venus!".

Anticipato dal pop Beach Boys-oriented del delizioso singolo "Show Your Hand" e aperto dagli ironici e scanzonati 43 secondi all'insegna del pop ‘n roll di "The Gateway Song", il nuovo lavoro mantiene lo standard qualitativo dei gallesi su un livello piuttosto alto. A livello di sonorità, l'album è un piacevolissimo ritorno allo stile prettamente pop dell'ottimo "Fuzzy Logic" (ormai datato 1996).

La voce di Gruff è bella e particolare come al solito, e anche nei pezzi in cui le chitarre si fanno moderatamente più acide - vedi l'ottima "Run-Away" - le melodie sono azzeccatissime e curate nei minimi particolari. La brevità (trentasei minuti) e la compattezza dell'opera favoriscono sicuramente una maggiore fruibilità rispetto alle ultime opere del combo gallese. Avanzando oltre i primi due pezzi, il discorso si fa maggiormente intimista ma non per questo sgradevole, come nel piacevolissimo falsetto di "The Gift That Keeps Giving" (un pezzo che resusciterebbe persino gli stagionati Simply Red), per poi saltellare sui ritmi "blurred" di "Neo Consumer" e virare verso i suoni guitar-eighties di "Baby Hates My Eightball" e "Into The Night" (falsetto a secchiate anche qui). Menzione particolare meritano senza dubbio il rétro-pop di "Carbon Dating", in cui Gruff dimostra di aver gradito la lezione impartita da Albarn nell'ultimo "The Good, The Bad And The Queen" (sentire "80's Life") e la cantilena coxoniana "Suckers!", poste in sequenza. I fiati della scazzata "Battersea Odissey" e la soffusa "Let The Wolves Howl At The Moon" calano il sipario sull'opera.

C'è da dire che questa ottima band ha mantenuto inalterato il gusto di cesellare melodie pop ad ampissimo respiro, e soprattutto riesce a far convivere diverse influenze e ad incanalarle in un unico flusso, gradevole ed omogeneo, come pochi, pochissimi altri gruppi hanno la fortuna di saper fare. E' affiatata, ottima tecnicamente e non è certo di primissimo pelo (questo è l'ottavo disco in studio), quindi complimenti vivissimi. Parole di Gruff, molto significative: "Molti dei pezzi presenti in "Hey Venus" hanno come tema centrale le avventure di una donna chiamata proprio Venus che si sposta da una piccola città ad una grande metropoli. Alcune canzoni seguono maggiormente questo canovaccio rispetto ad altre, considerato che la prima idea era quella di sviluppare un concept, ma poi abbiamo deciso di scegliere i pezzi seguendo un criterio meritocratico, e sono entrate a far parte del disco canzoni ritenute valide ma scollegate dal tema principale".

Per chi apprezza il buon pop, quello non scontato e plastificato. E bravi gli animaletti.

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