E' importante cominciare dicendo che in questo disco predominano due cose: le frequenze basse e la voce. Se vi piacciono le frequenze basse o siete dei serpenti o avete una passione per Barry White o solitamente ascoltate musica elettronica. Se vi piace la voce è difficile che vi dispiaccia il Funk. Qui troverete entrambi i generi. Queste due cose sono subordinate a una più importante: la poca convenzionalità, che qui è, si può dire, sperimentazione.
Innanzitutto la voce da tutti gli altri suoni sembra essere distante anni luce, distante in termini tecnici. Quando il lamento scarnificato di Lidell e quel burrascoso oceano musicale torneranno ad avvicinarsi di qualche ottava, giusto il tempo di vedersi da lontano, tirerete un sospiro di sollievo, ma sarà per poco. Non è questa la musica che vogliono suonare Lidell e Vogel, ve la vogliono giusto ricordare. "Occavolo" viene da dire "...mi si son rotte le casse!". Eh no invece, quel basso è apposta gracchiante. La sensazione che si ha ascoltando il disco potrebbe essere quella di uno spettatore che assiste ad un concerto Jazz, ma quella che sta ascoltando non gli sembra affatto musica Jazz. Invece di due chitarre ci sono due bassi e il chitarrista è pure timido. Provate ad ascoltare Pat It Away e capirete che il paragone è abbastanza azzeccato.
Dopo questa spiazzante premessa ci tengo a dire che è un disco bellissimo, soprattutto per la prima parte. Forse è un po' impegnativo e bisogna ascoltarlo più volte, ma ha la sua anima Pop e dopo un po' si farà addirittura cantare. E' difficile non sentire la voglia di ballare, una volta digerito e bisogna fare attenzione in macchina con Hide In From The Day. Sia perché sembrereste degli idioti a saltare così, da soli sia perché con quella canzone il volante fermo non lo tenete. E' originale, ma Pop, piacevole anche se apparentemente sembra insopportabile e a me ha anche fatto capire che il disco più bello dei Red Hot Chili Peppers è Mother's Milk perché il Funk è un genere proprio figo!
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