Una delle prime uscite annuali nella categoria "pesi massimi britannici" è la sesta fatica in studio dei Supergrass, battezzata "Diamond Hoo Ha".

Gli Oxfordiani capitanati da Gaz Coombes hanno impiegato tre anni per completare il seguito dell'ottimo "Road To Rouen"; la pubblicazione è stata ritardata di qualche mese per un incidente occorso al bassista Mick Queen, caduto dalla finestra di un primo piano durante una crisi di sonnambulismo (!).

Il produttore scelto per l'occasione è Nick Launay, già al lavoro per INXS, The Virgin Prunes, Talking Heads, Silverchair e soprattutto Nick Cave (per il quale ha lavorato proprio sull'ultimo "Dig, Lazarus, Dig!!!"). Launay è noto per riuscire a tirar fuori dai dischi su cui lavora un suono ruvido e "live", e non fa eccezione nemmeno stavolta. Non a caso, in copertina Coombes imbraccia fiero una Fender Telecaster Custom.

Il ritorno dei quattro eroi di "I Should Coco" è un disco sanguigno, chitarroso, come preannunciato dal singolo d'apertura "Diamond Hoo Ha Man", che pesca sfacciatamente e a piene mani dal grezzo garage dei White Stripes. Anche "Bad Blood", il nuovo estratto, non è da meno, e prosegue sulla stessa scia, nonostante ci si addentri in territori vagamente stoogesiani; è sicuramente il pezzo che richiama più da vicino le sonorità dei primissimi Supergrass.

"Diamond..." è un disco palesemente innamorato delle tipiche sonorità ‘60/'70, un caleidoscopio divertente ed ispirato di suoni e colori magistralmente miscelati, anche quando la band decide di "sciogliersi" completamente e sfogare la sua innata cazzonaggine, volutamente repressa nel più "maturo" "Road To Rouen"; vedi alla voce "Whisky & Green Tea", fra schitarrate piuttosto pesanti (mi si conceda la definizione semi-hard rock) ed un sax completamente fuori controllo che saltella qua e là.

Non manca certo il britpop più "canonico" di "Return Of Inspiration" e "Ghost Of A Friend", mentre "When I Needed You" è un rock guidato dal piano ed impreziosito da un bell'assolo di chitarra elettrica. "345" (già pubblicata come b-side del primo singolo) è gradevole e stonesiana quanto basta; la chiusura "Butterfly", invece, fa molto (troppo!) David Bowie (il disco è stato, guardacaso, registrato in parte a Berlino).

Grande ritorno questo dei Supergrass, che ripaga la lunga attesa, e ci riconsegna una band ancora in forma e pronta a stupire.

Tracce chiave: "Diamond Hoo Ha Man", "Return Of Inspiration", "Whisky & Green Tea"

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