Si può dire: l'apparenza inganna!

Guardando la copertina cosa ti puoi immaginare? Un gruppo noioso e maniacale. I titoli dei dischi sono in rigoroso ordine numerico, i pezzi pure. Sulla copertina è riportato: quando è stato registrato il disco, dove e da chi. Il tutto è scritto in un carattere minuto, di colore bianco. Lo sfondo è monocromatico, in questo caso di colore grigio! Semplicemente monotono. Purtroppo questo vale per tutti i loro lavori. Siamo ben lontani da quelle copertine originali, dove non era scritto il nome dell'opera o di chi l'avesse composta. (giusto per fare un esempio, "Atom Heart Mother" dei Pink Floyd) Ascoltandolo sarete piacevolmente sorpresi.

I Supersilent sono un complesso jazz norvegese. La loro particolarità sta proprio nei pezzi. Chi suona non fa alcun lavoro preliminare, non c'è alcun arrangiamento dopo il lavoro di studio. Tutto è improvvisato e registrato in presa diretta. E' qualcosa d'incredibile, assolutamente straordinario. Questo sesto lavoro, assolutamente uno dei migliori, si segnala per un timbro decisamente più elettronico; in "6.1" tutto questo si nota molto bene. Il grande colpo di genio è senza dubbio "6.3", la cui durata supera i tredici minuti. Sintetizzatore e batteria modificano continuamente il loro contributo alla canzone, rendendola stupefacente: un lavoro d'improvvisazione straordinario. La seconda parte è leggermente sotto tono rispetto alla prima, ma è apprezzabile. Il disco si conclude in maniera egregia, "6.6" si rivela un ottimo brano.

I Supersilent sono bravissimi, estremamente originali ed estrosi. Chi non li conosce può cominciare proprio da "6". Il modo ideale per conoscere questo gruppo e il loro stile. Come posso definirli? Un'avanguardia della musica di oggi!

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