Si definiscono "la più grande rock'n'roll band del pianeta" e per una volta, visto lo stato di attuale degrado in cui versa la nostra musica preferita, quest'affermazione non pare troppo esagerata. Sono pochi, pochissimi, forse nessuno, i gruppi che suonano "Rock" con intensità, passione, e con una tecnica tale da far impallidire i ragazzini che indegnamente calcano i palchi oggigiorno.
Nati tra i cactus dell'Arizona nel 1988, i Supersuckers compiono un percorso a ritroso, musicalmente parlando. Nutrendo inizialmente un sentimento di repulsione per la musica country che imperversa da quelle parti, decidono di trasferirsi a Seattle in tempi non sospetti (prima dell'esplosione del grunge). Dopo un intensa attività "live" si accorge di loro la "Sub Pop", nota etichetta locale che dà alle stampe il primo famigerato lp "Smoke of hell".
I suoni sono crudi, abrasivi, la voce monocorde concede poco alla melodia, in poche parole un disco di "punk primordiale" che però lascia intravedere interessanti sviluppi, perchè l'amalgama è buona e la chitarra di Rontrose Heatman fà già scintille. Il cammino è infatti in "progress", col passare degli anni migliorano le capacità compositive di "Eddy Spaghetti" e si arriva a "The evil powers of rock'n'roll" loro capolavoro del 1999. Un disco di "punk rock" viscerale e potente come pochi, bissato nel 2003 da "Motherfuckers be trippin" che ne riprende gli stilemi con pezzi potenti "anthemici" come da tradizione; il disco è dominato dalle chitarre, la ritmica di "Bolton" che fà da tappeto sonoro e ritmico con i suoi "power chords", e la solista di "Heatman" più versatile, che imperversa con riffs e assoli da antologia. Anche la voce è migliorata, calda e avvolgente, ma sono in definitiva le composizioni che mostrano la solidità dei classici da "Sleepy vampire" a "Bubblegum and beer".
Da notare che "Spaghetty" ha intrapreso una parallela carriera di musicista "country" (ritorno alle radici) e numerosi sono i pezzi autenticamente country che fanno capolino in molti dischi dei Supersuckers. Dopo una vita spesa a far da spalla a grandi bands: Ramones, Social Distortion, Bad Religion, Motorhead, Butthole Surfers, Pearl Jam... sarebbe giusto che anche i Supersuckers uscissero dall'oblio... se lo meriterebbero, ma siccome non c'è giustizia a questo mondo, non ci resta che condurre una vita dissoluta per poterli incontrare prima o poi, tra lo "smoke of hell".
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