...non lasciarmi adesso, lasciarmi fuori sotto la pioggia battente, con la schiena contro il muro, non lasciarmi adesso...

A distanza di 3 anni dal successone e dai suoi tormentoni i vagabondi tornano a farsi sentire; indiscussa bravura, gli ottimi arrangiamenti e lo stile inconfondibile non sono intaccati: dal cilindro spunta fuori il singolo frizzante da classifica, una formidabile ballata anni '50 "My kind of lady" con tanto di cappello a John Helliwell!

La dolce "Know who you are", la discreta "Waiting so long"... OK, c'è qualcosa che non va: "Famous last words" non ha il colore dell'illustre predecessore, né tanto meno la creatività; le scaramucce Davies-Hodgson hanno portato ad un evidente passo indietro, ma il gruppo inglese riesce a tenersi a galla quanto basta per non sbiadirsi subito.

Ora, sono le "ultime parole famose" di chi non ha più niente da dire? O quelle di chi è già sazio di successo? O ancora di chi ha fatto il suo tempo? Può darsi, di certo viene meno un genere unico (prog, prog-rock, prog-pop che sia) nonché il sapore di squisite armonie e appassionanti dialoghi fra sax profondo e tastiere maestose.

E allora suonano tetre e beffarde le parole della splendida "Don't leave me now":

...e le ombre iniziano a cadere, [...], mi sento vecchio, solo e grigio, non lasciarmi adesso...

Carico i commenti...  con calma