Venerdì 3 Dicembre 2010 da qualche parte in mezzo alla Pianura Padana.

Ore cinque del pomeriggio, un freddo cane i nervi a fior di pelle e un concerto che ci attendeva.

Punto di ritrovo raggiunto, c'eravamo tutti, tre uomini, due donne, la macchina e la voglia di arrivare a Torino il prima possibile visto il tempo, la strada da percorrere (400 km) e la fretta di arrivare in orario!

Dai che si parte!”, siamo perfetti sulla tabella, nemmeno 10 Km che la Barbara urla: “Cazzo i biglietti! Porca P.... mi sono scordata i biglietti!”....Panico, bestemmie, apprezzamenti poco consoni verso la fanciulla e inversione a U modello “Bo e Luke”!

Si torna verso il centro, scarica l'amica il più vicino possibile a casa intimandole delicatamente di muovere il suo meraviglioso deretano, sotto la minaccia che se non avesse fatto presto al suo ritorno sarebbe stata sodomizzata (e se gli fosse interessata la cosa saremmo stati fottuti!!!).

La bimba torna di fretta e furia con i biglietti e un magniFìko contenitore pieno di biscotti fatti da lei.

Per farmi perdonare!” dice,

beh ciccia ci sei riuscita alla grande”! Perdonata! …... Sempre a causa del suo culo?

Si riparte, gli Swans ci aspettano, Torino è lontana e il tempo stringe!

Autostrada a manetta (a fottersi il Tutor!), NIN pure (non li amo alla follia ma il mezzo non è il mio!), Piacenza, Alessandria, Autogrill d'obbligo (...non posso fare a meno delle Cocacoline da viaggio), Asti e infine Torino!

Viali, controviali, non ci si capisce una mazza, manovre che neanche Kovalsky!, Viale Unione Sovietica,

Questo mi piace!” dico io,

Viale Vittorio, La Mole, Via Mantova, Espace!

"Ci Siamo!" con nostra somma libidine!

Dovete sapere che il sottoscritto neanche ama troppo gli Swans, ero e resto praticamente un neofita e credo che tale rimarrò, però nutrivo una sorta di Voyeurismo che mi diceva “ devi andare!”.... o forse erano le graziose giovincelle compagne di viaggio?.... Boh! Fate Vobis!

Arrivati a pelo, ma a pelo davvero!

Blackshaw aveva appena finito di suonare, “meno male!” rimugino tra me e me; neanche il tempo di intrufolarci nel teatro che una lunghissima intro di Feedback assordante da' inizio a quello che considero uno dei più bei concerti che abbia mai assistito nella mi vita!

Distorsioni, rumore bianco, ingresso degli strumenti “a scaletta”, ancora riverberi elettrici in crescita come una vertiginosa spirale perversa e irrazionale che porta il poco e sempre più stordito (anche spaventato, almeno alcuni) pubblico ad accalcarsi verso il palco mentre altre persone (?) molto più colte ed educate se ne stanno sedute con sguardo intellettuale ed altolocato sulle seggioline verso il fondo della sala.

Urge un “vadano a farsi fottere che cazzo ci fanno qui!”, pensiero che passa nella testa di quei cinquanta invasati che stanno, non solo fisicamente; sotto i piedi di Michael Gira!

Ripeto io questi non li ho mai amati più di tanto ma i decibel sono alla follia e Thor Harris (mi ha veramente impressionato) alle percussioni ci da dentro come un vichingo ai remi di un Draken (colpa del nome credo), Phil Puleo maltratta la batteria come un uomo di Neanderthal spacca i sassi, Chris Pravdica violenta il basso con una precisione primordiale che ha dell' inumano, Christoph Hahn accarezza la Steel guitar con la tecnica di un babbuino ma le doti un Dio e infine Norman Westberg funge da legante manco fosse un tubetto di Vinavil il tutto a passo carrarmatesco!

E Gira? Beh, non saprei, non ho mai visto un suo concerto precedentemente ma se ha fatto di meglio vuol dire che è il Signore in persona!

Recitativo, onirico, partecipato, sentito, incazzato, pervaso da isteria talvolta violenta talvolta giocosa; soprattutto carico di di quella voglia di fare la cosa che sa fare meglio, ossia Rock!

Veramente Fico!

Traduzione, la band è in forma più che smagliante!

I pezzi incalzano, il rumore pure, l'isteria mi prende e il mio ballo pacato diventa isterico più il concerto prende forma; dal saltellio si passa direttamente alla danza macabra e irruenta del Pogo (blando ma pur sempre isterico!) intervallata da una salubre birra e una chiacchiera al bar con una tipa piuttosto interessante (ci ho provato ma di darmela neanche l'idea!!!!! Forse la puzza di sudore? Oppure sono veramente troppo sfigato?), mentre le mie orecchie mi gridano che sarebbe ora di tornare alla quiete!

In effetti sarebbe stato saggio ma il tunnel oramai era imboccato e allora ancora in sala a saltare, ballare riflettere sul detto e l'accennato, sito a che la Band non dice “Ora basta!”!

Eh!, ma come?, ci ho appena preso gusto e poi 'stà qua sta iniziando a saltellarmi di fianco!?!

“FUORI! FUORI!”

E' tempo di bis!

Un Talking Blues perverso tetro e teatrale mi apre le porte degli inferi più intimi di Gira con un intercalare depresso ed introspettivo (credo trattasi di un Classicone visto la partecipazione dei miei vicini!) con una conclusione che ha del drammatico e virulento manco la Band si dovesse strappare la pelle!

Detta dagli amici le “Hit” ci sono tutti (ma io che ne so!), e gli inediti pure, ma a me questo ha interessato molto poco perché, a torto o a ragione, ho capito, percepito almeno in parte che questi hanno ancora voglia di spaccare il culo e di fare quello che io/noi tanto amiamo!

Mezzanotte e rotte, forse l'una, Gira esce a firmare autografi all'ingresso e a vendere gadget vari, sigaro in bocca e cappello da Texano in testa!

Ho provato a dirgli qualcosa ma la lingua troppo gonfia mi ha permesso di esclamare una roba tipo: “One of the Best Concert i've seen in my life!” con la scioltezza di una barra di acciaio!

Risultato?

Sono certo che non abbia capito nulla del mio quantomai sincero complimento!

Conclusa la fase feticista si imbocca l'autostrada per il ritorno, tempo da lupi, neve, ghiaccio e Autogrill sino ad arrivare a casa.

Sono soddisfatto, anzi, esterrefatto e felicemente stupito, non nutrivo molte aspettative ma invece mi sbagliavo e anche di grosso!

Pochi gruppi, e tra questi gli Swans, mi hanno lasciato tanto atterrito e compiaciuto al tempo stesso!

Il cervello un po' fuso mi dice: “Ne è valsa la pena!”.

Ore quattro e trenta a casa, “Cazzo alle sei devo andare a sgobbo!”, mi fischiano le orecchie e non poco, dopo un'ora mi alzo e vado a lavorare, le padelle neanche le vedo, le persone neanche le sento, e tutti a dirmi “Ma che hai fatto ieri sera?!?!?”........

Ma in fin dei conti questa è un altra storia!

LETALE!

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