Associo qualsiasi brano degli Swans ad un palazzo in costruzione. Strati su strati di mattoni, calce, cemento, metallo che lentamente si amalgamano diventando materia solida. Un muro di cemento armato impossibile da buttare giù. To Be Kind, uscito a maggio, è il tredicesimo lavoro della band del dio-zombie Michael Gira ed è un capolavoro pesantissimo e solidissimo. Una pietra che racchiude trent'anni di carriera, un macigno che contiene tutta la pazza genialità di Gira. Una genialità cerebrale, schizofrenica e delirante. Due ore buie e spettrali in cui caotica ripetizione e pesantezza sonora fanno l'amore instancabilmente.

"Screen Shot" arriva tetra, lenta e bassa. Basata su un giro di basso ipnotico, questa prima traccia di otto minuti si costruisce minuto dopo minuto, strumento dopo strumento. Gira, come un morto tornato in vita da sottoterra, elenca parole senza un legame preciso. Parole slegate che danno uno spettrale senso di apatia e vuoto interiore. Parole che alla fine ci esplodono addosso, dilaniandoci.

"Just a Little Boy (For Chester Burnett)" è l'omaggio degli Swans al re del blues Howlin' Wolf. Un pezzo di dodici minuti e quaranta secondi dalle atmosfere dilatate, un lento incedere blues sporco di fango e catrame. Ma il cuore pulsante dell'album è sicuramente "Bring The Sun/Touissant L'Ouverture", una suite di 34 minuti ispirata alla storia di François-Dominique Toussaint Louverture, il rivoluzionario afroamericano che alla fine del diciottesimo secolo riuscì a liberare il popolo haitiano dallo schiavismo francese. Michael Gira grida tutto il suo amore/odio verso la religione e i dogmi, avvolto da terrificanti e ammalianti droni che penetrano il nostro cervello come fredde lame taglienti.

Una danza macabra e allucinante quella di "She Loves Us!", piena zeppa di rumore bianco e chitarre affilatissime e neri mantra stregati. Gli Swans tornano alla rumorosissima pazzia dei loro dischi degli anni novanta, lasciando in secondo piano le aperture folk e country che avevano caratterizzato i due album precedenti (il monolitico "The Seer" del 2012 e il più leggero "My Father Will Guide Me Up a Rope To The Sky" del 2010). In "Oxygen" il livello di rumore supera l'atmosfera e deflagra nello spazio siderale. Il ritmo quasi free-jazz del brano, che a tratti ricorda il delirio dei Primus, è incontrollabile.

Disordine, anarchia, caos, scompiglio, follia, fragore, allucinazione. Tutto questo e molto altro è To Be Kind. Il tredicesimo incredibile capolavoro di una band che non ha mai abbassato la guardia, che non ha mai calato il livello della loro musica. A sessant'anni Michael Gira si conferma il re del rock più cupo e rumoroso, il re zombesco tornato in vita per estasiarci con la sua Arte. I Cigni sono ancora tra noi, i Cigni cantano dagli inferi ma non muoiono mai.

Lunga vita ai Cigni.

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