Gli Swayzak (duo inglese, nato a Londra dall'incontro di James Taylor e David Brown nel 1994) sono sicuramente una delle formazioni più interessanti dell'attuale scena elettronica di tendenza e contemporaneamente di grande intelligenza e qualità.

Partiti con un sound piuttosto minimale ben presto si sono fatti contagiare dalle derive eighties che hanno spopolato pochi anni fa. "Loops From The Bergerie", loro quarto album, è forse il punto d'arrivo di queste due spinte estetiche: un congiungimento di traiettorie musicali che se non era impossibile da immaginare, sembrava sicuramente improbabile.

Il disco è stato registrato in una bergerie (come indica infatti il titolo, che rielabora quello di un vecchio film e relativa colonna sonora firmata da Serge Gainsbourg), ovvero una casa-fattoria nel sud della Francia: un posto piuttosto isolato e rurale, sicuramente atipico come studio di registrazione per un disco elettronico. Ciò ha influito sulla composizione del lavoro (anche grazie all'uso di strumentazione prevalentemente analogica), dando al risultato un sapore più umano, caldo e meno astratto e tecnologico: si tratta pur sempre di suoni sintetici e ritmi elevati, ma l'amalgama finale è davvero ad alto tasso emozionale.

Si parte con "Keep It Coming" che riecheggia il rotolare spaziale ed allo stesso tempo giamaicano di certe tracce dello spettacolare esordio degli Underworld; "Bergerie" invece è un adrenalinico affresco techno basato su strutture reiterate e distorte, coinvolgente ma un po' statico; "Jeune Loup", "The Long Night" e "Then There's Here" disegnano affascinanti panorami chill-out perturbati appena da qualche timido beat mentre "Snowblind" innesca una poderosa e fantastica cassa pari su ambientali sfondi wave.

Ma i veri capolavori sono altri: "Another Way" e "My House". Entrambe molto simili, suonano esattamente come il perfetto punto d'incontro tra le dinamiche house psichedeliche di "Screamadelica" ed il lirismo urbano del Bowie berlinese, tutto ciò proiettato su delicatissimi sfondi techno-dub.

"Loops From The Bergerie" è un album che partendo dal funk-dub sballone di trenta e più anni fa arriva fino ad oggi sporcandosi con tutte le influenze elettro possibili, suonando contemporaneo e citazionista, notturno e luminoso... Un album che è perfetto ad inizio serata come durante un after, durante un momento di relax e per accompagnare un amplesso forsennato...

Insomma un disco che è meglio se recuperate, non ci vorrà tanto prima che vi conquisti.

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