Syd Barrett-Barrett (1970)

Stamattina ho passeggiato in un sogno: ero tra i crateri oscuri di una Luna fatta di ricordi, ero nel bel giardino condominiale della mia vecchia casa , l e giravo facendo evoluzioni con il mio banana skateboard giallo; ero giovanissimo, ma dentro vecchio e saggio e non sapevo come spiegarlo...alla mia fidanzatina di allora. Sullo sfondo di uno strano sole astrale, irreale, c'era una colonna sonora cacofonica e lontana, generata da chissà quale dio dei sogni, piena di slide malinconiche e cantilene infantili  allucinate: qualcosa alla Syd Barrett insomma!  Poi mi sono svegliato. Ed è rimasta la strana sensazione di un mistero appena sfiorato e volato via. Le musiche di quel sogno...le avevo perdute come dentro una conchiglia: sparite. Un pugno di mosche in mano, come poche canzoni opalescenti e  monocordi, come l'ultimo album di Syd.

Ancora più intimista e svagato del primo album solo, apre le danze il gospel di Baby limonata: In the evening, sun going down, when the earth streams in the morning: nel nonsense circadiano e in mezzo ad orologi dentro le lavatrici- c'è una lontana risonanza con le cabale astronomiche e la radio nel cervello di Astronomy Domine del primo album, ma qui rimane solo una scarna bellezza triste e pervasiva, che fà da prologo al mood triste e nostalgico del resto delle canzoni. 
La smagata dichiarazione d'intenti scespiriani di Love Song, l'ipnotico blues Waving my arms in the air in medley con I Never Lied To You-dove vi è ancora un riferimento al suo atteggiamento da guru psichedelico durante le esibizioni di Astronomy, mixato con visioni di donna, capelli, e un finale telefonico che precorre i botta e risposta di Rino Gaetano di Nuntereggaeppiu; la surreale e struggente marcetta funebre di Dominoes, dove giocare e perdere tempo è la condizione esistenziale di coppia i sussurri estivi di calde slides nell'intimista Wined and dined ,  la filastrocca e le telepatie di It's Obvious-our minds shot toghether!! : tutte le canzoni, che in maggioranza parlano di donne, hanno la costante di un etereo distacco e un graduale ritiro dal mondo proprio di chi è andato sotto una depression irriducibile e a ruota con le droghe per obliare pesi viscidi ma poco sostenibili, come testimoniano i sussulti bodiddleyani di Rats-il negativo di Lucifer Sam- e il  walkie-talking-blues di Maisie-sposa di un bue!- e ne ho conosciute parecchie di spose di buoi dei paesi suoi! La chiusura è affidata ad una delle sue prime canzoni, Effervescing Elephant, facendo un'ultima conversione ad U verso l'infanzia, proprio dopo averci illuso con chissà quali misteriosi stormi di alieni ed alienati in waved formation su Wolfpack! A proposito potete mandare "Wolfpack" Ringtone to your Cell. Sarà possibile? Mah-- 

Tra obsessions adolescenziali, bizzarrie folk tardo psichedeliche, e le liturgie sommesse di Richard Wright,  le ultime canzoni ufficiali e "radiofoniche" di Syd Barrett, finiscono qui, come insetti  svolazzanti da un emisfero all'altro del cervello: ma senza pretese, senza messaggi particolari se non quelli di un elenco di sogni e rottami di poesie lunatiche, nella consapevolezza di arrendersi senza dolore  alla nostalgia e al rimpianto di chi non ha più molto da dire, se non le visioni di qualche proverbio al magnesio e luci miste a nebbia- (magnesium proverbs e light misted fog-da Wolfpack)

 Voto: deriva folle senza ritorno! Si consiglia l'ascolto in cuffia, magari una Sennheiser d'annata.Strictly for fans!

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