Composta in un giorno di pioggia senza pioggia...e magari anche senza giorno...e forse anche senza senza...
no, il senza c'è...ed è la chiave di tutto...
che tutti noi abbiam conosciuto solo e sempre la mancanza...l'esser niente o l'esser troppo poco...
ma lasciam perder queste ugge...
che , tanto per cominciare, qui si parla di una gattina salice...e di uccellini papavero tra i rami del caffè...
ma chi è che ostenta una bacchetta magica con una lingua piumata? forse la stessa fanciulla che era una gattina salice? e che ora è un uccellino con un bastoncino nel becco?
e da dove viene fuori questa specie di folk psichico da uno che ci aveva sempre dato il caleidoscopio e il luna park...
che questo, cazzo, è un canto da ubriachi...
roba da vampiro (non fosse che per quegli uccellini e quella gattina salice) e non per lo nuovo duca mio, giovannino seme di mela, il supremo barrettologo..ovvero colui che chiude gli occhi e li riapre...
ecco, dice lui, è come se all'improvviso non potessi più praticare l'arte mia...perchè questo è un addio...
un addio alla faccenda degli occhi, non più da furetto, ma catatonici...
perchè ci sono "catene eschimesi" e "il cervello è tatuato da tutte le parti"...
oddio. dice giovannino, quel "non ti mancherò almeno un pochino" syd lo urla forse alla fantasia?..
una specie di straziante invito a mamma matilde di smettere di raccontar favole? ma mamma matilde non potrebbe ubriacarsi anche lei e basta? e ricominciare domani il suo racconto, a postumi finiti?
no, non potrebbe...non può...non potrà....
ma, dicevamo,questo è un canto da ubriachi...e in mezzo a tutte le fantasmagorie dell'album testa matta, è forse il momento più toccante...
forse per apprezzarlo appieno non bisognerebbe cominciare da qui, ma dalle fantasmagorie appunto...
quelle per cui ho assunto lo duca mio...
ma qui il cavaliere scende da cavallo, vi par cosa da poco?...e approda ad una di quellle locande da medioevo alla bergman...e si ubriaca...e dice addio....
io e giovannino quella locanda la conosciamo...si chiama realtà...un posto dove si vive abbastanza bene, sottoterra (come diceva syd del prato dove scavò la sua tana da talpa...)..
oh .voi non sapete quanto io ami questa canzone...e quanto sia bello cominciare il viaggio con un canto da ubriachi...una cosetta da due soldi...alla faccia dei tour faraonici dei suoi antichi scudieri...con la loro musica da studenti di architettura del cazzo...
ah lo so, pussy willow non si traduce gattina salice...ma che volete syd è il mio zoologo psichico preferito...
tre versioni di questo brano: quella stracciata di Madcap, quella "normale" di Opel, e quella con voce raddoppiata...
tutte e tre sono magnifiche...
magnifiche...
MAGNIFICHE.....................
PS quelli che cantan meglio da ubriachi sono i greci, e questa canzone mi ricorda anche una notte ad Astypalea...
c'era pan di zucchero con me quella volta, ma questa è un'altra storia...
Carico i commenti... con calma