Ho sempre trovato nella sua musica la forza per andare avanti, le sue storie, le musiche scarne ma affascinanti, mi hanno sempre colpito più di tutti quei cantantucoli da due soldi che pensano di ammaliarti con la loro storia d'amore finita male...

Il diamante pazzo s'è spento sottovoce, quando tutti si erano dimenticati di lui abbastanza da non parlarne tutti i giorni ma non da cancellarlo dalla mente; avevo comperato questo disco da circa quattro giorni ed era diventato la colonna sonora delle mie mattine, tra sigarette e chitarra lui girava nel mio giradischi rendendomi la giornata diversa, positiva, ci sono dentro canzoni il cui solo fischiettarle mi fa immaginare gli alberi che ballano a tempo con queste filastrocche suggestive...

Tutto ciò fino a stasera, il disco continua a girare, ma la puntina mi trasmette un lato nuovo delle melodie Barrettiane, quello triste, tormentato dall'essere chiuso nella gabbia di non poter comunicare con nessuno perché ti credono pazzo...
Di solito le raccolte postume non le apprezzo molto per via di riesumazioni di pezzi non finiti o suonati male, ma questo è diverso: sembra un album completo a tutti gli effetti, magari pecca nella decisione di inserire parti di nastro con voce di Barrett che parla della canzone ma il materiale è valido nonostante si tratti di outtakes, a dimostrazione del suo genio compositivo...

Syd è morto e anche se non ha pubblicato nulla per più di trent'anni il vuoto che lascia è enorme, l'ultimo vero artista in un mondo di musica scadente e commerciale è volato in cielo, e ciò fa riflettere su come la musica sia sempre più Paris Hilton e sempre meno Syd Barrett...

Carico i commenti...  con calma