Symbol è un progetto musicale di Christopher Royal King (nome stupendo, tra parentesi), già noto come chitarrista e compositore nella band post-rock This Will Destroy You. Questo disco ha poco o nulla in comune con il suono che il gruppo adottò nella prima metà della loro carriera. Tuttavia, ha certamente fatto nascere degli spunti che hanno poi influenzato i lavori successivi dei This Will Destroy You, che hanno voluto smarcarsi dai continui paragoni con altri artisti del genre, tra cui gli Explosions In The Sky.
I sei pezzi di “Online Architecture” sono tutti strumentali. Si va da passaggi scuri e contemplativi a sperimentazioni sonore che pare abbiano una vita propria. Le canzoni del disco mi sembrano per metà composizioni, e per metà evoluzioni lasciate completamente alle interazioni fra i vari strumenti e campioni usati. Oscillazioni, frequenze armoniche che sembrano scaturire dal nulla e melodie in loop con un sapore quasi orientale. Un pò come guardare da una lente sfocata, è difficile capire bene quali strumenti siano stati campionati, visto che tutto viene coperto da un mantello di saturazione e imperfezioni, come quelle di una cassetta che è stata dimenticata in uno scantinato umido per decenni. La formula potrebbe richiamare gli esordi di artisti come i Boards of Canada, ma qui si parla di un progetto ancora più minimalista e scarno, se possibile. C’è una profondità che si trasforma, come un sottomarino che continua a scendere verso il fondo dell’abisso più scuro. A volte si vede qualcosa, forse il riflesso di una creatura subacquea luminescente, forse soltanto un’allucinazione.
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