Immenso! Come definire altrimenti l'ultimo capolavoro - l'ennesimo - targato Symphony X?
Innanzitutto la band: Michael Romeo alle chitarre, mente del gruppo e autore di tutte le composizioni, anche delle stupende parti sinfoniche e di musica classica che spesso fanno parte dei brani, Russell Allen, semplicemente il migliore cantante rock oggi in circolazione, dotato di un' estensione, di una tecnica e di una versatilità impressionanti, qualità che dal vivo spiccano ancora di più, Michael Pinnella tastierista di estrazione classica, fondamentale per creare le particolari atmosfere del sound dei Symphony X, Jason Rullo alla batteria e Michael Lepond al basso, entrambi funambolici, dotati anch'essi di una tecnica da far impallidire, coniugata ad una forte personalità e creatività...
Con "Paradise Lost", i nostri giungono al settimo album in studio (oltre ad avere al loro attivo una raccolta ed un doppio Cd dal vivo), dopo cinque anni dall'ultima fatica ‘The Odissey'.
Il genere suonato? Prog-metal, lo definirei, con una forte componente di power metal, di orchestrazioni classiche, di rock progressivo, fino a sconfinare anche in partiture jazz-fusion... insomma, nei Symphony X si possono trovare ottimamente coniugati Tchaikovsky e i Deep Purple, i Rush ed i Dream Theater, i Kansas e gli E.L.P., i Tool e Vivaldi (perdonate gli accostamenti!).
Già dalla copertina si capisce che la ricercatezza e la cura dei dettagli l'hanno fatta da padrona: un bellissimo e particolare digipack, con le splendide illustrazioni - tema fantasy - create dall' artista Warren Flanagan, autore dei poster hollywoodiani di "I Robot", "Blade" e "X-Men"... "Paradise Lost" non è un concept album nel senso tradizionale del termine, ma contiene una sequenza di singole canzoni tematiche vagamente ispirate dall'omonimo capolavoro di John Milton...
Con questo attesissimo lavoro, i Symphony X, che di solito ci hanno abituato ad un ascolto abbastanza articolato, con pezzi anche molto lunghi (tipo The divine wings of tragedy, 24 minuti, o The Odissey, 20 minuti) costruiti in maniera non sempre lineare, cercano di essere più diretti e di impatto, per quanto continuino imperterriti a suonare quasi tutto in tempi dispari e la durata media dei brani sia di circa 6 minuti. L'inizio è folgorante: ‘Oculus Ex Inferni' è una costruzione sinfonica strumentale nella quale dei canti gregoriani si sovrappongono all'incedere del pezzo, ottimamente sorretto da un eccellente Jason Rullo alla batteria... impressiona già da un primo ascolto il suono complessivo del disco: la chitarra di Michael Romeo è assolutamente devastante, ed anche il suono della batteria rende giustizia ad un grande musicista qual è Jason Rullo...
La seguente ‘Set the world on fire (the lie of lies)' è la classica opener di ogni album dei Symphony X: un pezzo velocissimo e vorticoso, nel quale le ritmiche serratissime ed articolate (spettacolari i fraseggi di Romeo e Lepond) la fanno da padrone, ottimamente sorrette dalla splendida interpretazione di Russell Allen. Da antologia il lavoro in doppia cassa ,in particolare, del batterista Jason Rullo. Grandiosa, inoltre, l'apertura agli assoli, nei quali Michael Romeo e Michael Pinnella si incrociano sulla falsariga degli immortali Deep Purple... a proposito di Romeo è da sottolineare la perizia tecnica, il gusto, la fantasia ed i suoni che mette nelle parti solistiche: uno dei migliori chitarristi attualmente sulla scena, in grado di dare parecchi punti a colleghi blasonati (vedi Petrucci, imbarazzante in negativo nell'ultimo Dream Theater).
La seguente ‘Domination', dopo un incredibile intro di basso vede Romeo creare un articolato riff, pesante come un macigno, ben coadiuvato da Michael Lepond, il quale solo per il fatto di riuscire a suonare le pazzesche ritmiche del chitarrista meriterebbe una medaglia! Il pezzo è contraddistinto da dei suoni che farebbero invidia anche ai Pantera ed al compianto Dimebag Darrell. Su tutti, però, è ancora una volta Allen a sbalordire, con una interpretazione stupefacente per ‘cattiveria' e tecnica... bellissima anche la parte centrale con gli assoli e costruzioni molto particolari, per un pezzo che dal vivo mieterà parecchie vittime (come già successo al Gods Of Metal di pochi giorni fa). La seguente ‘Serpent's kiss' è un roccioso mid-tempo nel quale i Symphony X giocano a fare i Tool, con classe, tecnica e fantasia mostruosamente superiori al citato gruppo. Bellissima l'accelerazione centrale ed il ‘nevrotico' assolo di un sempre più ispirato Michael Romeo.
Con la successiva traccia, troviamo il capolavoro nel capolavoro: ‘Paradise Lost' (intesa come singola traccia e non come intero album). Il piano di Michael Pinnella ci introduce all'ascolto di uno dei brani più belli che io abbia mai ascoltato... una ballad in pieno stile Symphony X, sulla falsariga di ‘The Accolade' o ‘Candlelight Fantasia': stupenda l'interpretazione di Russell Allen, di una delicatezza e di una intensità uniche, in un brano dalle più varie sfaccettature, complesso (il tempo è quasi tutto in 3/4 ed in 7/8) e lineare, veloce e cadenzato, intenso e drammatico, pieno di aperture melodiche e parti epico-sinfoniche... da urlo, e dico da urlo, l'assolo di Michael Romeo, semplice ma eccezionale per suoni, scelte melodiche e gusto... una canzone che, a prescindere dal genere, non potrà non piacere ad un qualsiasi appassionato di musica...
Torniamo al rock più veloce e frenetico con la bellissima ‘Eve of Seduction', ottima combinazione di parti epiche (nel refrain), richiami al class rock anni 80 e brevi momenti più introspettivi... in questa traccia, per la cronaca, troviamo anche il migliore assolo di Mr. Michael Romeo, che parte ‘sottobraccio' con Michael Pinella inanellando una serie di sweep picking e tapping da panico, all'unisono con il tastierista, per poi proseguire con grande tecnica, espressività e fantasia... ogni singola nota non è sparata a caso (tipo Malmsteen o purtroppo l'ultimo Petrucci), ma è perfettamente contestualizzata... assurda nella sua genialità, poi, la parte finale del solo! Si giunge così al secondo capolavoro nel capolavoro: ‘The walls of Babylon', la quale nei primi 3 minuti (strumentali) ci regala una strutturazione della song articolata, oscura, pesante ma allo stesso tempo geniale nella sua linearità e nella tecnica sopraffina di cui sono pieni tutti i passaggi! La successiva parte del pezzo spazza via già con un solo riff tutti i vari Blind Guardian, Masterplan, Manowar, Helloween ed annessi: power metal di un altro pianeta! Da accapponare la pelle, poi, è la prestazione vocale di Mr. Russell Allen, che raggiunge un'estensione vocale (nel pre-chorus in particolare) inumana. Grandissimi anche i cori gotici che introducono il refrain.
L'ottava traccia, giustamente intitolata ‘Seven', è una song speed-metal tiratissima, nella cui parte centrale abbiamo, nell'ordine: il secondo (per me) miglior assolo di Michael Romeo sull'album, un break assurdo con alternanza di tempi in 7/8 e 4/4 sorretto dal basso di Michael Lepond in un allucinante ‘tapping' e cori gotici, ed ancora Michael Romeo con un altro assolo dall'espressività unica in wha-wha (ascoltate al minuto 5:04 che ‘caccia' dalla sua chitarra). I tempi si fanno meno serrati con la successiva ‘The sacrifice' altra ballad intensissima con Romeo e Russell Allen sugli scudi. Bellissima la parte centrale sinfonica ed il successivo capolavoro solistico del chitarrista. L'album si chiude con la meravigliosa ‘Revelation (Divus Pennae ex Tragoedia)', l'unico brano in cui i Symphony X toccano i 10 minuti, nel quale si trova un riassunto di tutto quel che è il sound della band... molto simpatico, per chi segue la band, trovare nell'ultima traccia del disco, come già avvenuto negli ultimi due album della band, forti richiami ai grandissimi Kansas, band progressive-rock degli anni 70/80...
Insomma, un lavoro di spessore enorme per una band che ritroviamo in perfetta forma, con un Michael Romeo ancora una volta sugli scudi e degno di essere menzionato come uno dei chitarristi più importanti degli ultimi tempi... Da segnalare, infine, il meraviglioso digipack dell'edizione limitata, curatissimo in ogni dettaglio e con un Dvd bonus, e lo stupendo artwork di Warren Flanagan, a completamento di un lavoro già per i suoi contenuti musicali grandissimo. Impedibili, a questo punto, le date dal vivo della band ad ottobre in Italia (Bologna e Roma, tra le altre), in compagnia addirittura dei Dream Theater, i quali non potevano scegliersi compagni di viaggio migliori...
Bentornati, Symphony X!
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