Leggendo le altre recensione fatte su "Paradise Lost", non posso che trovarmi in totale diasccordo con i voti dati. Ma perchè parlare di capolavoro quando non è realmente così? Come mettere sullo stesso piano veri gioielli musicali (inutile dire a cosa mi rifersico..) a mediocri riproposizioni? La grande stima che ho per questo gruppo mi porta sempre a voler il massimo da loro, ma in questi ultimi anni i Symphony X stanno mostrando una grave mancanza d'innovazione.

Il lavoro parte con "Oculus Ex Inferno", il cantante Russel è messo da parte per lasciar spazio al tipco prog del gruppo che definisco stile "gotico"" o "neoclassico" come qualcuno di voi ha scritto. Parti orchestrali elettriche e sottofondo di cori aprono il cd cercando quella maestosità che tanto piace a Romeo, la mente del quintetto. La seguente "Set The World On Fire" ha una componente metal più marcata e si ritorna anche nello schema musicale abituale: un'introduzione cantata seguita da un ritornello e una parte strumentale molto tecnica e virtuosistica. Non emoziona all'ascolto, prevedibile e non legata adeguatamente, gli assoli strumentali sono fuori dalla melodia centrale. "Domination" parte con giro di basso che accompagna la successiva entrata di Romeo, ritmo molto alto e grande potenza nei pezzi cantati. Buoni i duetti chitarra - tastiera, precisi e sincronizzati ottimamente. La successiva "The Serpent's Kiss" ha stesse tematiche musicali delle precedenti, ancora prog metal, però nel ritornello si ha un suono più simile alla successiva title track, diciamo che la introduce in parte. In "Paradise Lost" la tastiera di Pinnella è al centro di tutta la traccia con la sua tranquilla melodia, Romeo non sfodera portentosi riff, ma si limita quasi sempre a dettar il ritmo. E' una piacevole sosta ed un eccellente diversivo alla monotona arroganza (permettetemi questa critica) power/metallara e all'auto compiacimento progressista. A mio parere poteva esser sfruttato meglio il bel motivo creato per una suite di maggiore durata, ma è ugualmente apprezzabile.

"Eye Of Seduction" ci riporta in sonorità già conosciute e ampiamente assimilate, il ritornello è però leggermente più armonioso delle precedenti canzoni. Ne segue "The Walls Of Babylon": il suo intro orientale precede un'ampia parte di chitarra accompagnata da immancabili cori, la traccia scorre via bene ed è a mio parere l'unico pezzo dove i Symphony X ci mostrano un minimo di innovazione nel loro suono. Con "Seven" si ritorna nei soliti schemi, ma questa volta è apprezzabile lo sforzo fatto: veloce e precisa nei duetti, la tastiera ci regala per tutta la durata ottimi assoli e Romeo emoziona con ampi riff. "The Sacrifice" apre con piano, chitarra classica e voce a ritmi piuttosto lenti. Nel complesso malinconica e tranquilla, ma anche troppo scontata nelle melodie. L'ultima "Revelation" non fa altro che riproporre un suono già sentito per tutto il cd (o per tutti gli anni..): prog metal, assoli, parti corali e chitarra classica per momenti più calmi. Nient'altro.

Se fosse il primo lavoro del gruppo sarebbe ottimo, peccato che sia il settimo e i Symphony X hanno alle spalle più di 10 anni (quasi 20) d'esperienza. La realtà è quindi un'altra: dopo il pessimo "The Odyssey" Romeo e compagni ci tirano fuori questo "Paradise Lost" che è solo una riproposizione di suoni e strutture già conosciuti.
Ma dove sono l'inventiva e la novità? Lo sò, non è poco quello che chiedo, ma l'evoluzione musicale di un gruppo deve aver per forza dei cambiamenti, se si rimane sempre in soliti schemi e ritmi si regredisce e s'annoia chi conosce da anni questo gruppo.

Nel totale è quindi un buon album, ma l'incredibile somiglianza con i precedenti "Twilight In Olimpus" e "The Divine Wings Of Tragedy", pesa molto (anzi moltissimo) nella valutazione. Però, in fin dei conti posso anche capire chi ha dato alti voti, i Symphony X hanno sempre un ottimo suono... ma non criticate il mio pensiero, dovete ammetere anche voi che le loro idee stanno finendo.

Si stanno lentamente spegnendo e "Paradise Lost" ne è la conferma.

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