Le cose non potrebbero andare meglio per questi 5 ragazzi. Realizzare un disco degno del precedente "V: The New Mithology Suite" (2000) veniva indicata da gran parte della critica come una 'mission impossible' tanto era il successo e il fasto raggiunto da tale disco. Impossibile quindi… ma non per i Symphony X; ebbene la band del chitarrista Michael Romeo a soli due anni dal blasonatissimo disco di cui sopra ha realizzato questo "The Odyssey" (2002) del quale mi preparo a parlare.
Chiariamo subito che si tratta di un disco splendido, e più duro del loro classico "The Divine Wings Of Tragedy" (1997).
Proprio Romeo dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori compositori e chitarristi attualmente presenti sulla scena prog-metal mondiale… insieme a lui, Russel Allen contribuisce al disco con una prova vocale fuori dai canoni della normalità. Allen può essere davvero considerato come il prototipo di cantante metal perfetto.
La produzione del cd è come sempre su altissimi livelli, i suoni dei vari strumenti sono perfettamente riprodotti; e le sfumature post-produzione sono perfettamente integrate nel disco.
Ma procediamo diretti al cuore di questo disco… parlando subito dell'epica title-track "The Odyssey". Incorporando notevoli spunti di musica classica questa suite lunga 24 minuti e basata sull'Odissea di memoria Omerica è sicuramente la vetta più alta raggiunta nella storia della band. Il lavoro alla tastiera di Michael Pinnella si incastra perfettamente con gli intricati e complessi riff\soli suonati dalla chitarra di Romeo. La suite è divisa in VII parti, e va dall'introduzione ("Odyssey theme/Overture") al ritorno a Itaca di Ulisse ("The Fate Of The Suitors/Champion Of Ithaca")… nel mezzo ci saranno la narrazione musicale e cantata di tutti gli avvenimenti più importanti dell'opera di Omero (incontro con Polifemo, arrivo all'isola di Circe, le sirene tentatrici, Scilla e Cariddi etc. ). La suite rispecchiando l'andamento del tema dell'Odissea alterna momenti 'pacati' a momenti 'duri', il tutto sottolineato magistralmente dalla voce di Allen e dalla chitarra di Romeo… ma una nota di merito la do anche a Jason Rullo, davvero un mostro con la batteria… e incredibilmente a suo agio nelle ritmiche dispari; notevoli le progressioni in 3/4, 5/4 e 7/4.
Andando ad analizzare le altre canzoni del disco quali ad esempio "Inferno (Unleash The Fire)" e "Wicked", si nota come la band abbia deciso di dare un'impronta marcatamente heavy al proprio sound, come mai aveva fatto nei lavori precedenti… il tutto coadiuvato dalla dura, e quasi demoniaca voce di Allen. Tornando a parlare della prova di Allen, voglio dire che ho sempre ritenuto Dio come l'unico cantante davvero a suo agio in questo genere di sound; ma stavolta mi ricredo… come ho anche scritto sopra, Mr. Allen riesce (secondo me) addirittura a superarlo in questo lavoro!
Le tonalità della chitarra di Romeo sono dure come mai in passato, e sembra proprio che il disco sia stato concepito per essere più 'guitar-oriented' dei lavori passati… e ciò non può che fare piacere vista la notevole preparazione tecnica di Romeo.
"Incantations Of The Apprentice" ci introduce a tastiere gotiche, quasi horror… qui il lavoro al basso e alla batteria rispettivamente di Michael Lepond e Rullo è qualcosa di incredibile… non sono da meno Romeo e Allen che canta quasi come fosse posseduto da chissà quale entità sovrumana.
Le melodie dolci e accattivanti che la band sa sfoderare quando serve arrivano con la bellissima "Accolade II", brano che è il seguito della meravigliosa "The Accolade" presente su The Divine Wings Of Tragedy. Da ascoltare assolutamente il solo di Romeo dal minuto 5: 11 al minuto 5: 53… un solo denso di emotività e che si conclude con degli incredibili bending vibrati al 24 esimo tasto del Mi cantino. Ancora mi chiedo come sia riuscito a realizzarli.
Temi e liriche oscure ritornano in "The Turning", e ancora una volta sono gli assoli di Romeo a far accaponare la pelle in "The Awekenings"… un brano di 8 minuti che rappresenta una delle vetta più elevate della musica prog-metal in generale e che contiene un unisono tra Romeo e Pinnella che necessita di essere ascoltato per capire che vetta tecnica ed emozionale si può raggiungere con uno strumento. Se credete che quello che Malmsteen e Johansson hanno fatto 15 anni fa sia incredibile, aspettate di sentire questo brano.
In conclusione, come avrete capito ci troviamo di fronte ad un altro stellare lavoro dei Symphony X… che rappresenta sicuramente il miglior modo per ingannare il tempo che manca alla commercializzazione del nuovo lavoro della band del New Jersey, quel "Paradise Lost" che tanto si sta facendo attendere.
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