Se potessi paragonare Syria ad un mese dell'anno sicuramente la paragonerei al mese di aprile, limpido e sereno, con la sua voce che accenna quasi timidamente le sue storie, tutto questo evoca dolcezza.

Syria è una cantante che nel pop nostrano ha la sua peculiarità, riesce a trasmettere attraverso le sue canzoni l'eleganza, e la solarità.

Dopo le varie partecipazioni al festival di sanremo e quattro album all'attivo l'artista romana fa secondo me il suo album più bello "Le mie favole", che si mantiene come stile a quelli precedenti ma ha una marcia in più, che è dovuta alla maggiore esperienza della cantante. C'è tutto, l'assuefazione all'amore e la voglia d'indipendenza nei brani "Mi consumi" ed "Essere te", il bisogno di stare insieme alla persona amata facendo leva sull'allegria per non abbattersi, come si evince nel brano "Se tu non sei con me", la decisione di lasciarsi sfuggire qualcosa che non si riesce ad afferrare come nella canzone "E' meglio", persino il bisogno di regalare a chi è più vicino l'affetto che in fondo è quello che alimenta la vita presente in "Lettera ad alice". Davvero questo lavoro mi ha emozionato parecchio, per il semplice fatto che a volte misurarsi con la quotidianità e le sue piccole storie può suscitare qualcosa che vale molto, sempre tenendo conto del giusto senso della misura. Il pregio di quest'album è che rende partecipi di quello descritto,  fa sentire nostro quello che avverte Syria e se è vero che la musica trasmette sensazioni sicuramente questo disco fa ricordare pomeriggi di sole e cieli azzurri.

Tutto sommato un buon esempio di pop italiano, con tutti i pregi della categoria a cui appartiene, buona melodia e forma canzone, il tutto impreziosito dalla voce di Syria che come menzionato sopra, quasi unica nel nostro pop.

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