Precisiamo subito una cosa: la scarsa innovazione di questo album rispetto ai precedenti quattro difficilmente si perdona ai System Of A Down. Ma non si può non notare l'incisività di quel poco che di nuovo la band di origini armene ha inserito in Mezmerize. E soprattutto, non si può ignorare la compattezza e la maturità di questo lavoro.

"Mezmerize" parte con una violenza addirittura quasi insolita ai SOAD (e ce ne vuole!): le prime sei tracce, pur ricordando in alcuni episodi (Revenga ma anche il singolo B.Y.O.B.) i vecchi album (System Of A Down in particolare), conquistano per ascolti successivi ma soprattutto fanno emergere una rinnovata attenzione da parte del gruppo per la produzione (il disco è prodotto dal cantante e chitarrista Daron Malakian insieme a Rick Rubin) e una maggiore aggressività. Degna di nota per le influenze folk e le esplosioni rock la quinta traccia, Radio/Video. Di grande impatto Violent Pornography, il pezzo sulla televisione che passa il testimone alla parte più ballad del disco: è con Question! che infatti i System Of A Down ritornano al genere Aerials. Ovviamente senza replicarne la maestosità, ma creando una grande canzone di notevole atmosfera (tanto da far passare inosservati i rimandi al passato nel refrain) e bellissime parole ("I fantasmi non sono diversi da te/I fantasmi adesso ti aspettano/E tu?"). Dopo la profetica Sad Statue ("Tu ed io/Scenderemo tutti giù nella storia/con una triste Statua della Libertà/e una generazione che non era d'accordo"), arriva la sorpresa: Old School Hollywood, nella quale i SOAD contaminano il loro nu metal con una notevole dose di elettronica, creando un piccolo capolavoro che mette in risalto il buon mixing di Andy Wallace.
E chiude il disco Lost In Hollywood, splendida ballata cantata in modo eccellente. "Mezmerize" non sarà il miglior lavoro dei System Of A Down, ma sicuramente un disco musicalmente completo e godibile e dal messaggio lampante. Sette e mezzo.

Carico i commenti...  con calma