Un gruppo con una continua evoluzione del suono… con sonorità che vanno dal Nu fino al Thrash Metal, con influenze wave. Un quartetto armeno molto originale nel suono e con un vocalist davvero fuori dal comune. Sono i System Of A Down: da poco in periodo di pausa, ma speriamo in una loro futura riunione.

 

 

Il secondo capitolo della vita dei System Of A Down si apre con il loro disco “Toxicity” (entrato poi tra i primi tre tra i migliori album del rock nella storia della musica (so che alcuni diranno che non è vero, ma se lo scrivo vuol dire che l’ho letto da qualche parte)). Con questo disco i SOAD scalano le vette delle classifiche arrivando al primo posto in un tempo brevissimo: si riaffermano in questo modo una band del tutto originale e innovativa sul panorama del Metal. La band rientra nello studio per registrare il CD dopo 3 anni (2001) dal loro omonimo disco di debutto (e secondo me questo ("Toxicity") è l’album della loro carriera).

 

 

L’album è poco criticato e viene definito da molti completo, ovvero: privo di noia, un disco elaborato, con i 14 brani (più un bonus “Arto” suonata solo da strumenti Armeni, quali i tamburelli,lattine di coca-cola e roba del genere) connessi tra loro e un alternarsi di voce dal vocalist Serj Tankian e il chitarrista Daron Malakian (sicuramente ora molti criticheranno questo). I singoli estratti sono “Toxicity”, “Chop Suey!” (entrata poi tra le migliori canzoni metal dell’anno), “Aereals” e un live di “ATWA” (Animal Tree Water Air).

 

Il disco è meno aggressivo rispetto al precedente, ma sempre pieno di riff potenti e di energia, soprattutto in canzoni come “Forest” e “Bounce” (la canzone “casinista” del disco), ATWA è la parte calma del CD, con una chitarra accordata in modo straordinario e un ritornello tra l’urlato e il melodico. In "Science" si può notare invece l’influenza del loro paese (l’Armenia), il risultato? una canzone del tutto originale. La voce di Serj è sempre in primo piano (non sarà così invece per gli ultimi due lavori nei quali Daron assume sempre più controllo). I testi dell’album sono caratteristici dei System Of A Down, ovvero riguardanti le diverse guerre in corso, la politica egoista del mondo e il non-riconoscimento del genocidio armeno del 1915.

In pratica un disco che mira davvero agli apici del Metal, un gruppo di cui tenere conto (a parer mio) capace di stupirci con ogni loro mossa, capace di cambiare suono in una maniera davvero assurda!

Carico i commenti...  con calma