Ah, la gioventù. Questa festa di vita che riusciamo spesso ad apprezzare, abbagliati dalla sua luce, dalla indefinitezza delle sue offerte e dallo scoppio improvviso delle sue domande, come presbiti, solo da lontano. Ed in differita.
Questa gioventù che alcuni abbracciano, alcuni corteggiano in eterno. Questa gioventù dispensatrice dei dolori più cari che quasi nessuno riesce veramente a dimenticare. Questa gioventù che, quando e qualora questo succede, ti abbandona veramente. Per sempre. Questa gioventù che a volte ha l'aspetto di una notte passata ad attendere un'alba di piena estate in riva al mare. A volte quella di una musica che sembra gridare tutto l'amore per essa o il dolore per non essere corrisposti. Marc Bolan. Nick Drake. Due gioventù diverse ed uguali.


Che si ri-incontrano nell'appuntamento con la morte provenendo dai due estremi opposti dell'arcobaleno di dolore e felicità che la vita ci offre. La storia di Nick Drake la conosciamo. La conoscono ormai in molti. Quella di Marc Bolan no. Ed è un peccato. The Slider è l'apotesi della sua musica e della gioventù che la sua musica, a partire da Electric Warrior (contenente la Cosmic Dancer resa celebre dal film Billy Elliot e la Jeepster che ha dato il nome alla prima etichetta di Belle and Sebastian), celebrava in ogni nota. Abbracciandola fino ad affogare in essa. Canzoni semplici (chitarra, basso, batteria, ed un'orchestra!!!). Piene di nonsense (Telegram Sam). Ogni canzone attaccata ad un palloncino colorato. In volo. Con le malinconie lasciate a terra (Nick, ma perchè tu e Marc non vi siete un pò frequentati?). Boogie. Tanto boogie (Metal Guru, Rock on, Baby Boomerang). Sempre e solo tanta ultra-musicalità adolescente e contagiosa (Baby strange). Ritmiche "ondeggianti" su melodie inesorabili (Mistic Lady, Rabbit Fighter). E poi la voce. Glam. Il Big Bang del glam. E tanta spensieratezza ed allegria. Roba da non morire mai.


Triste destino quello di Marc Bolan. Andarsene proprio quando, dopo un periodo di oblio, il sorgere dell'era punk che lo considerava un capostipite, lo stava riportando sugli altari. In una maniera assurda e sinistra, come un novello Faust vittima del suo patto con il diavolo (era un appassionato di riti esoterici e di mitologia nordica). Lui e la moglie (pensate un pò, si era anche sposato) in una auto che esce fuori strada e finisce abbracciata ad un albero. La moglie, che guidava, salva. Lui, sul posto passeggero, nella lista delle gioventù bruciate, insieme all'amico mancato Nick Drake.
Ora l'uragano Marc Bolan riposa in un cimitero inglese. La sua musica ogni tanto ricompare in qualche film (il già citato Billy Elliot) come la sua immagine su qualche maglietta di Robby Williams (be', in fondo tutti fanno qualche cosa di valido, ogni tanto) ....

PS. La foto in copertina è di Ringo Starr (si, il Beatle) che a quanto pare aveva riconosciuto in lui il protagonista del più grande movimento di fanatismo pop dal tempo dei Beatles

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