Di questo film che ho videoregistrato da Fuori orario di RaiTre negli anni '90 posso pure raccontare la "trama" che poi alla visione c'è il matematico: "ma che cazzo è 'sta roba", dove Takeshi brucia tutto quello che c'è da bruciare e anche di più.

Un naufragio così voluto dal nippo, dopo Sonatine, per scacciare, scrollarsi, scoperchiare tutte le pose "cinematografiche" autoruffiane: "C'hai creduto, faccia di velluto"...

C'è il chiassoso anime di Lamù, la Ragazza dello Spazio, Ataru Moroboshi in cattedra.
C'è il bislacco di Mai dire Banzai
C'è il black mirror del Go Talent
C'è la katana cieca di Zatoichi
C'è la fulminata di Ghostbusters
C'è il bim bum bam di Bem Bera Bero
C'è la stonatura del Karaoke
C'è il nichilismo del Daitarn 3
C'è la fantascienza morbosa de L'uomo Mosca
C'è la distopia del Tamagotchi
C'è il massacro sperminale di un bukkake
C'è il suicidio cosciente di un vero kamikaze
C'è il kimono sessuale: Set riprese "Sesso Bestiale"
C'è il perizoma aereo: "Senza vita, niente volo"
C'è il gangsterismo capriccioso degli Yakuza

E certo che se c'è di mezzo Kitano uno è in una tazza del cesso di mistificazione aliena, fa il tip-tap coi suoi coglioni, figuriamoci che pachinko di cacarella a fischio ci combina nella nostra testa. Troppo forte l'istinto di perculare la continua perdita di senno del mondo là fuori da parte di Takeshi, se lo vanno proprio a cercare il ridicolo, il miserabile, 'sti manichini. Fastidioso e rompiscatole Beat Takeshi non ha pietà di niente e incarna la vera Giustizia che randella il quieto vivere truffaldino dell'umanità.

Il protagonista Asao quaglia che per fare sesso con belle ragazze basta avere una bella macchina, ma ha pochi soldi e compra una ciofeca d'automobile tipo l'Arna o la Duna. Gira e propone passaggi sessuali a donne sconosciute che non lo cacano di pezza. Distrugge la prima macchina e vende gli organi del nonno vivo per avere i soldi per comprare una cabriolet ma il dipendente della concessionaria gli rifila un bidone. Crede che volando in prima classe si possa usufruire di favori sessuali ma nell'affitto di un volo privato assistiamo ad una situazione da buco di culo scaduto. Asao a corto di sghei allora pensa di rapinare una banca ma gli manca la pistola così si fa assumere in una fonderia di modo che possa costruirsela. Invece l'arma gliela fornisce, prima di spirare, uno Yakuza crivellato di colpi comparso alla cazzo di cane e con questa va alla prima banca, "questa è una rapina!", ma quella allo sportello dice che deve prendere il numeretto e aspettare il suo turno. Prova in diverse banche ma gli capitano tutti imprevisti assurdi. Poi prova ad assaltare un portavalori con conseguenze penose che non sto qui a riportare. Poi cerca di diventare famoso proponendosi attore, per rimorchiare facilmente, e anche qui altre vicissitudini dove un nonsense samurai diventa la normalità. Dopo l'esperienza "esplosiva" di cacciatore di tesori, di spacciatore e da "killer per caso" con gli Yakuza, impatta uno scienziato pazzo (interpretato dallo stesso Kitano) che nel suo laboratorio lo fa diventare invisibile. Ma l'invisibilità è momentanea e rifanno l'esperimento triplicando la potenza, ma nella cabina si infila un insetto e Asao viene trasformato nell'Uomo Mosca! Diventato un pericolo, per attirarlo e catturarlo, dentro uno stadio si raccoglie "tutta la cacca del Giappone" e la si piazza inciambellata al centro del campo di gioco. E quando Asao-fly ci si posa, parte una enorme paletta schiacciamosche azionata da un braccio meccanico che colpisce ripetutamente l'uomo-insetto che si imbratta totalmente di materia fecale. Poi alla fine c'è l'uomo-cavalletta che... Fine.

Un film di "merda", trama del cazzo, situazioni del cazzo, girato a cazzo, ma è così cosciente la presenza della schifezza che il disgusto provocato è ammiccante verso una scatenata ilarità non nota dove quel cazzo di venditore di macchine me lo spiegate perché va dalla famiglia che sta guardando un'automobile e tira uno schiaffone sulla testa della bambina, così?

L'Asakusa Kid l'ha fatta grossa, la smerdata per sé e per tutti è definitiva, non c'è scampo a qualsivoglia estetica, annullate le pose, escluso financo un kitsch intellettuale. È tabula rasa Godzilliana sulle nostre convinzioni, è l'accozzaglia della realtà umana, senza fronzoli, senza cotillon, senza romanzo. È il cesso sporco di merda che rimane sporco anche dopo che hai tirato la catena.

Sbracamento di un trogloditismo scrotale di una stratificazione della specie umana molto ampia che comprende insospettabili individui che si spacciano per "i pilastri della società", il guitto Kitano sputtana tutti non avendo remore di mandarti affanculo con uno spettacolo finalmente "senza veli". Tra cazzeggio nucleare e scorregge vestite c'è la puzza liberatoria per una frequentazione sincera della sguaiatezza in cui viviamo: "Ecco perché lo odiano"...

Ecco perché non è vero un cazzo che le VHS erano destinate a smagnetizzarsi e invece continuo a vederle a distanza di più di vent'anni e non hanno fatto una piega, questa compresa.

"Perché vuoi diventare invisibile? Per fare il guardone. Ottima motivazione!"

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