In Europa stanno facendo sfracelli, suonando in lungo e in largo e ottenendo sempre più consensi e favori della critica. In Italia continuano ad essere sconosciuti alla maggior parte degli "addetti ai lavori" e agli appassionati di musica in generale. Nati nel 2001 a Marghera (provincia di Venezia) e da sempre orientati verso un punk/ska fortemente critico verso le moderne società e la politica (seppur non certo privi di un loro credo...), i Talco hanno fatto ben parlare a partire dal 2004, anno dell'esordio discografico con "Tutti assolti", da molti considerato come il loro vero capolavoro.
Negli anni hanno intrapreso una lunga serie di concerti in giro per il continente. Essi hanno portato una certa maturazione all'intero della band, che nel 2006 ha dato alla luce "Combat circus" e nel 2008 ha pubblicato "Mazel tov", terzo album in studio.
Mazel tov (in ebraico l'equivalente del nostro "buona fortuna"), è un altro disco in cui i sette membri della band (con a "capo" il chitarrista e cantante Tomaso De Mattia), riversano in musica tutto il loro odio e le loro critiche verso una società che senza dignità calpesta il passato e si lancia in operazioni miliardarie frutto del capitalismo ormai imperante. Le canzoni che troviamo nel cd sono tutte ben legate da un filo conduttore di denuncia verso la società, sia quella passata, sia quella che sta "nascendo"...
La consapevolezza di una memoria calpestata in "Radio aut", di un paese affaccendato nel potere e negli affari per cui forse non vale neanche la pena battersi ("Il mio tempo"). Una nazione risucchiata nella "Casa dell'impunità", dove fortunatamente in pochi continuano a tenere alti i valori della "Tarantella dell'ultimo bandito", sfrustata di punk/ska nel tempo di una "moderna Resistenza". C'è anche il tempo per "La mano de Dios" e per le morti sul lavoro con la breve (ma intensa) "Il lamento del mare". "La torre" ribadisce la carica dei Talco e la loro voglia di imporsi, mentre la bonus "St. Pauli" (dedicata all'omonimo festival tedesco) dimostra anche l'amore dei veneziani per la Germania, una delle nazioni in cui stanno riscuotendo maggior successo.
Senza fronzoli e con una semplicità estrema i Talco continuano sulla loro strada con passione e gran voglia di fare. Melodia, rabbia e odio si fondono all'unisono nelle loro composizioni per sputare verità su un paese inerme. Lo stesso che li "costringe" ad emigrare all'estero per poter mettere su dei live come si deve...
"Nel fragore di un baratro senza ritorno il potere pudore non ha,
di campar nel grigiore di un tacito feretro sopra le stelle del mar..."
1. "Intro" (0:41)
2. "L'Era Del Contrario" (2:07)
3. "Radio Aut" (2:26)
4. "Il Mio Tempo" (2:43)
5. "Nel Villaggio" (1:27)
6. "Il Treno" (3:34)
7. "Merlutz" (2:48)
8. "La Casa Dell'Impunità" (2:56)
9. "Tarantella Dell'Ultimo Bandito" (2:52)
10. "La Mano De Dios" (3:33)
11. "Il Lamento Del Mare" (1:09)
12. "La Torre" (2:49)
13. "Mazel Tov" (1:55)
14. "St. Pauli (Bonus Track)" (2:33)
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