I Talco, band venezianissima più conosciuta in italia e all'estero che in "patria" al loro secondo album, "Combat circus", non deludono affatto le aspettative, e anzi si pongono come degnissimi successori della banda bassotti. Essi infatti propongono un combat-ska mai banale, cosa assai difficile per il loro genere, impegnato, intriso di suoni freschi, potenti e limpidi.

12 track compongono questo lavoro per una durata complessiva che supera di poco i 32 minuti. Al primo ascolto non è possibile rimanere indifferenti. Le voci sono ben curate e mai stonate, arrotondano, smussano le durezze talvolta eccessive del suono. Certo il loro ascolto può risultare impossibile a chi non cerca testi impegnati e fortemente sinistrosi, ma consiglio a tutti anche un fugace ascolto, utile a sfatare molti luoghi comuni. Un neo del disco può essere la mal riuscita "bella ciao", che risulta troppo indurita nei suoni e storpiata rispetto alla sua natura originale e delicata.

Ascoltati dal vivo riescono ad essere trascinanti e cosa rara riescono a trasmettere nella registrazione, di pregevole fattura, tutto il loro incredibile brio danzereccio. Non troverete raffinatezze e elaboratissimi assoli, ma il ritmo vi entrerà in circolo nelle vene lasciandovi solo dopo l'ultima traccia, la messicaneggiante "diari perduti".

Ottimo gruppo per chi vuole iniziare ed iniziarsi al genere, splendida novità per chi è amante dello ska, ma vuole discostarsi dalla monotonia di gruppi che regna sul mercato attuale.

Ai talco non si può che dire, per la loro giovane età ed il loro talento: BRAVI BRAVI BRAVI!

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