Oggi proverò a recensire, a mio parere, il miglior album delle Teste Parlanti: "Remain in Light".
Dopo un altro capolavoro, "Fear of Music", i Talking Heads sfornano un disco perfetto, a parer mio. "Remain in Light" si apre con "Born Under Punches (The Heat Goes On)" una delle mie preferite del disco che si apre con un urlo di Byrne, dopo Born Under Punches, inizia "Crossoyed And Painlees" contenuta anche nel film-concerto "Stop Making Sense" (altro disco bellissimo). "The Great Curve" (anche questa una delle migliori) inizia con una batteria ossessiva e subito dopo il canto di David Byrne seguito dal coro e da voci secondarie, sia maschili e sia femminili, e così per (quasi) tutta la durata della canzone. Ed ecco che arriviamo alla mia preferita del disco (con The Overload e Born Under Punches) "Once In a Lifetime" (contenuta anche questa in Stop Making Sense) che inizia con una parte quasi parlata di Byrne seguito da un susseguirsi della sua voce e del coro che recita: "Letting the days go by, let the water hold me down. Letting the days go by, water flowing underground. Into the blue again after the money's gone. Once in a lifetime, water flowing undergound".
Dopo Once in a Lifetime inizia "Houses in Motion" e così le canzoni iniziano ad incupirsi, non sono più allegre come le prime quattro, ma più cupe. La canzone inizia con un canto cupo di Byrne seguito dal coro e di nuovo canto di Byrne e subito dopo il coro e così via fino alla fine. Ormai arrivati alla 6a traccia il disco sta finendo ed è così che inizia "Seen And Not Seen", come quasi tutta la seconda parte del disco, la canzone inizia con un cantato cupo di Byrne e così prosegue per tutto il resto della canzone fino ad arrivare alla traccia n° 7 "Listening Wind" che inizia con una parte strumentale che potrebbe far ricordare il vento e subito dopo inizia il cantato calmo di Byrne, e non più quello scatenato delle prime 4 tracce. Subito dopo Listening Wind inizia "The Overload" un'altra delle mie preferite del disco, in pieno stile Joy Division. La canzone inizia con una parte strumentale molto cupa, così come la voce di Byrne. Ed è così per tutta (o quasi) la durata della canzone.
Questo album lo consiglio a tutti, sopratutto a chi vorrebbe conoscere la New Wave, o più in generale i Talking Heads. E vi consiglio anche il disco precedente a questo "Fear of Music" e "More Songs About Buildings and Food".
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