"Il secondo album è sempre il più difficile nella carriera di un artista" "Lonerism", secondo lavoro della band australiana, prosegue sulla scia del precedente "Innerspeaker", esplorando territori musicali vicini (per fare esempi concreti) a Flaming Lips e MGMT.

Gli aspetti principali del sound del gruppo rimangono pressoché invariati: sezione ritmica prorompente, uso massiccio (e a volte abuso) di tastiere e voce (in certi casi lagnosa) che scandisce liriche di buon livello. Proprio le liriche sono il punto più distante dal primo album. Si nota, infatti, un netto miglioramento - anche per le tematiche trattate - nel songwriting di Parker. "Lonerism", registrato quasi esclusivamente da quest'ultimo, è un'album vicino alla psychedelia unita a un raffinato gusto pop, che si nota in brani come "Apocalypse Dreams" e "Mind Mischief". Non mancano episodi più rock come lo stoner di "Elephant" o brani più elettronici come "Why Won't They Talk to Me". Quando l'album sembra diminuire in termini di efficacia arriva "Keep On Lying", pezzo dove torna protagonista la chitarra e peculiare nella presenza di voci e risate in sottofondo.

In conclusione si può dire che i Tame Impala superano in maniera positiva il difficile esame del secondo disco, riuscendo a rendere moderni gli stilemi di un genere come la psichedelia che si appresta a compiere 50 anni.

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