Padri e figli: la terza decade di attività per Edgar Froese si apre nel 1990 con l'uscita di "Melrose" ma nel frattempo il gruppo da lui fondato oltre vent'anni prima, i Tangerine Dream, è molto cambiato: sia nell'ispirazione che nei componenti. Chris Franke, uno dei membri storici, se n'è andato da un paio d'anni ma ecco entrare al suo posto Jerome Froese, il figlio di Edgar. Insieme a Paul Haslinger, i Tangerine Dream tornano alla formazione a tre che sembra loro particolarmente congeniale. Il titolo dell'album richiama una famosa strada di Los Angeles, Melrose Avenue, dove aveva sede la Private Music, l'etichetta per cui esce il disco e che era stata fondata, guarda caso, da Peter Baumann, ex della band.

Nove tracce per un'ora di musica, un buon album anche se non proprio irrinunciabile, "Melrose" rappresenta una delle tante evoluzioni stilistiche attraversate dal longevo gruppo tedesco. Ai Tangerine Dream va riconosciuto il merito di essere sempre stati disponibili al cambiamento: la loro musica evolve col passare degli anni, dei decenni anzi, né poteva essere altrimenti vista la loro stretta dipendenza dal mezzo elettronico. "Melrose" dunque è un album di musica elettronica del tutto privo di nostalgia per il passato: i tempi dell'estetica "cosmica" sono morti e sepolti, persino i sequencer - loro marchio di fabbrica negli anni '70-'80 - sono spariti.

In primo piano invece una musica molto "americana" (per quanto l'album sia stato registrato a Vienna e Berlino), dalla ritmica sostenuta e vivace, che infila - una dietro l'altra - una sequenza impressionante di invenzioni melodiche, ora affidate al pianoforte digitale o in genere alle tastiere, ora a penetranti assoli di chitarra elettrica, questi ultimi a firma tanto di Edgar quanto di Jerome: così ad esempio in "Three Bikes in the Sky", o nel riuscito "Electric Lion", mentre nel brano di apertura, la title-track "Melrose", ci viene offerto un lungo assolo di sassofono da parte del musicista ospite Hubert Waldner.

Musica perfetta per un ascolto con gli auricolari durante un viaggio, magari in treno: questo suggeriscono titoli come "Yucatan", "Rolling Down Chauenga" o "Desert Train". Sono passate due decadi dal loro primo album "Electronic Meditation": da un pezzo ormai i Tangerine Dream sono passati dalla meditazione all'azione tanto che la loro musica, tra padri e figli, è diventata un affare di famiglia.

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