Con Phaedra i Tangerine Dream pubblicarono un classico della musica elettronica che li fece diventare popolari soprattutto in Gran Bretagna dove il disco arrivò al numero 9 in classifica. Phaedra diventò un ascolto quasi obbligato per gli ascoltatori più illuminati. Era chiaro che i Tangerine Dream stavano cambiando direzione dopo la Musica Cosmica e le sperimentazioni dei primi 4 album. Ricordo come nel libro La musica rock progressiva europea di Al Aprile e Luca Mayer veniva considerato l'ultimo lampo di genio del gruppo, opinione con cui non mi trovo d'accordo. I Tangerine Dream stavano invece cambiando in maniera intelligente il loro sound rendendelo più accessibile ma sempre di grande valore qualitativo con il sequencer in primo piano. In quel periodo fecero anche una serie di concerti memorabili fra cui quello al London's Victoria Palace del 16 giugno 1974. Ma, esattamente 4 giorni prima, il gruppo di Edgar Froese registrò del materiale che viene oggi considerato una sorta di disco perduto ovvero Oedypus Tyrannus, una colonna sonora per la commedia dell'attore Keith Michell. Si tratta, a tutti gli effetti, dell'anello mancante fra Phaedra e il successivo Rubycon. Tuttavia la musica è a tratti molto d'atmosfera e si riallaccia all'epoca precedente, sperimentale e free-form. Musicalmente le ambientazioni sono molto cinematiche. La prima traccia "Overture" è caratterizzata dalle sonorità del piano preparato di Peter Baumann mentre le atmosfere sono astratte ed evocative. In "Act 1" troviamo invece protagonista la glissando guitar di Edgar Froese e Cristopher Franke e il brano, a tratti, sembra quasi un outakke di Zeit. Con "Act 2: Battle" ci troviamo di fronte al classico Virgin sound di metà anni '70 con il sequencer e i mellotron protagonisti: sembra l'anticipo di quel che ascolteremo in Rubycon! In "Act 2: Baroque" la musica è classicheggiante ed onirica con un finale in tipico stile Phaedra" mentre "Act 2: Zeus" si mantiene su coordinate sperimentali. La traccia conclusiva, ovvero "Act 3", ha un inizio atmosferico che sembra provenire ancora direttamente da Rubycon" con il flauto di Peter Baumann in primo piano (reinciso successivamente al Manor): verso metà il "mood" diventa cupo e cosmico mentre il finale ha il tipico marchio di frabbrica del periodo con il sequencer in evidenza. Nel complessposiamo di fronte ad un disco molto interessante rimasto nel cassetto per molti anni (circolava solo su bootleg) fino alla sua pubblicazione ufficiale nel box In Search Of Hades: The Virgin Recordings 1973-1979 del 2019. Per molti aspetti anticipa alcune soluzioni poi sfruttate in Rubycon ma è anche una prova generale delle successive colonne sonore.

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