Nel periodo 1980-1985, Johannes Schmoelling entra a far parte dei Tangerine Dream, che ancora si leccavano le ferite per l'uscita dal gruppo di Peter Baumann. Quei sei anni sono un periodo di lavoro molto intenso, in cui il trio tedesco realizza 6 album di studio, 6 colonne sonore e 2 live: di quella attività forsennata, "White Eagle", uscito nel 1982, è uno dei risultati migliori.

Gli anni '80 sono iniziati da poco, e anche la musica elettronica ormai non è più la stessa. Esauriti gli afflati cosmici, messi in ripostiglio i vecchi synth analogici, l'elettronica si reinventa come musica di intrattenimento asettico, severa e ascetica come da programma, ma non per questo estranea al coinvolgimento emotivo e in qualche caso anche fisico.

Nei Tangerine Dream, il nuovo entrato Schmoelling gioca un ruolo importante in tutto questo: è lui che dà una spolverata alle sonorità della premiata ditta Froese-Franke e introduce i timbri precisi e puliti dei synth digitali. I suoni sono netti, disposti in una sintassi ordinata: "Mojave Plan", il lungo brano di apertura dell'album, ne è una dimostrazione esemplare. Venti minuti che scorrono via d'un fiato, percussioni elettroniche che accompagnano le tre sezioni principali di cui si costituisce il pezzo, ritmo, vivacità, davvero non si corre il rischio di annoiarsi durante questo brano riuscitissimo nella sua esuberante inventiva.

Il successivo "Midnight in Tula" è caratterizzato da un tempo molto veloce che suggerisce uno strano senso di inseguimento: questi 4 minuti di musica sarebbero perfetti nella colonna sonora di "Blade Runner", e chissà se è un caso che siano entrambi del 1982.

"Convention of the 24" è forse il pezzo più debole dell'album, in cui l'eccessiva ripetizione di una cellula melodica affidata a un bass sequencer provoca nel brano, oltre 9 minuti, una certa rigidità. Splendida invece la chiusura: "White Eagle", il brano che dà il titolo all'album, è una struggente ballata elettronica di poco più di 4 minuti, introdotta da un arpeggio di suoni purissimi su cui si innestano malinconiche linee melodiche; in Germania fu un hit, essendo stato utilizzato come sigla di una serie televisiva.

Abili come nessuno nel disegnare soundscapes, paesaggi sonori, con "White Eagle" i Tangerine Dream non guardano più al cosmo, ma verso la Terra: e ci fanno amare questo nostro pianeta azzurro.

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