Eccoli qua i Tapes'n Tapes.

Questi tre (quattro) ragazzi vengono dal Minnesota senza fare troppo frastuono, ma riescono lo stesso ad attirarsi gli occhi addosso.

Sono l'ennesima indie rock band dove c'è talento, voglia di fare, idee, ma poca originalità, decisamente poca. Non c'è che dire, i Tapes fanno la loro bella figura col debut album; "The Loon" si presenta assai orecchiabile, riesce a combinare sonorità passate e più recenti, non annoia e poi ha una bella copertina.

Certo, qualche track rimane più di altre: Insistor è assai ben fatta, un rockabilly niente male, con un motivetto che entra in testa, e un intro che sa tanto di vecchio saloon. Poi c'è Cowbell, un nome una garanzia: è un discreto cow-punk (che razza di nome), dura solo un paio di minuti ma si fa sentire nel refrain. E se ciò che conta è l'approccio, c'è Just Drums, che apre l'album: pare un Jack White fuori forma, ma uno apprezza lo sforzo e continua l'ascolto (che poi è quello lo scopo).

Lasciando perdere un paio di track che non prendono, ci rimane solamente The Iliad, dai ritmi esotici e vivaci, per concluderla in grande. In Jakov's Suite ci sono infatti riff incasinati, variazioni, melodia e orecchiabilità. Poi un'altra cosa: "The Loon" ha poche pretese, e lo si nota subito. Non è un tentativo di sfondare, è semplicemente un esperimento sonoro. I Tapes, almeno per ora, ci provano gusto a suonare. Anche se si tratta della Sonic Boom Records.

Insomma, hanno le carte in regola, ci vuole fortuna. E poi l'album ha pure una bella copertina.

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