Rambo fu un film eccezionale, piombato nelle sale cinematografiche negli anni '80. Merito del successo di uno dei film più famosi del mondo e della storia del cinema è l'interpretazione di Sly (Silvestre Stallone) o Rocky per chi se lo ricorda su di un ring di Box.
Per i pochi (troppo giovani o troppo snob) che ancora non sapessero chi è Rambo ve lo dico io: un ex reduce del Vietnam, che appena uscito dall'infame paese dei 'musi gialli', torna in patria. Dopo avere vissuto la tragedia della guerra e la terribile avventura in Vietnam il nostro Rambo troverà un'accoglienza mica tanto morbida.
Non lo aspetteranno in patria come un eroe, non gli renderanno l'onore che meritava il grande eroe. Soprattutto lo sceriffo: perfido, cattivo e tenace contro Rambo. Per via di un malinteso per un coltello e per via della rigidità di John Rambo, presto l'eroe si troverà a scappare dalle grinfie della polizia, che capitanata dallo sceriffo lo vuole acciuffare. Esilarmente Rambo pur essendo solo metterà in crisi un intero esercito di poliziotti. Era uno dei migliori combattenti in Vietnam e ora da del filo da torcere ai compatrioti delle forze dell'ordine.
Oltre alle spettacolari scene di battaglia e di lotta, che vedono Stallone in grandissima forma, uccidere e sbeffeggiare i cattivi in maniera a volte quasi esilare. La riuscita del film è dovuta anche alla morale che c'è dietro alla storia: il vietnam ti segna dentro, chi c'è stato lo sa che fa male, gli altri dovrebbero riconoscerlo. Grande prova di Sly che dimostra al pubblico del mondo che non è un recitatore in grado di vestire ruoli di solo boxeur, ma sa anche vestire ruoli drammatici con ottima ablità.
Film epocale, per quelli della mia generazione. Con due seguiti molto belli, ma non altrettanto riusciti. Questo rimane un'icona, un must, un non plus ultra. E secondo il mio personalissimo parere il miglior film di guerra della storia.
Cameo per Richard Crenna nei panni del suo ex comandante del Vietnam. Grandioso lo Brian Dennhey nei panni del panciuto sceriffo che non lascia scampo a Silvestre. Grandi attori. Ottima regia di Kotcheff, peccato solo di un piccolo particolare, la sedia da regista non verrà confermata a quest'ultimo per i 2 sequel. Bensì verrà affidata a due benemeriti sconosciuti che manderanno un pò a quel paese la visuale poetica e delicatamente onirica di Kotcheff.
Coinvolgente, fa piangere, a tratti è esilare, a tratti riflessivo: un capolavoro con la C maiuscola. Grande Pellicola. Merita una rivista anche da chi lo ha gia visto all'epoca.
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