Personaggio passato spesso in secondo piano in campo musicale per via di atteggiamenti e idee sempre provocatorie, Ted Nugent è invece un grande rocker, selvaggio quanto basta per accontentare chi ama i suoni ruvidi e grezzi, almeno cosi' agli inizi.
Questo è il suo terzo album e a mio parere il suo capolavoro (benche' l'omonimo del '75 e "Free for all" del '76, non siano da meno). uscito nel 1977, in piena era punk, Nugent scarica sull'ascoltatore dieci brani di potente hard-rock-blues che in alcuni casi anticipano il nascente heavy metal.
Chitarrista ruvido e selvaggio, memorabili i suoi live dell'epoca, il disco si apre con quella "Cat scratch fever" (che anche i Motorhead coverizzeranno in "March or die" del '92) che entrera' nella storia.
Il disco è un continuo alternarsi di hard rock mischiato al blues piu' anfetaminico, dalla strumentale "Home bound" alle galoppate veloci di "Workin' hard, playin' hard" e " Fist fightin' son of a gun". Affiancato da Derek st. Holmes, Cliff Davies e Rob Grange, con questo album entra di diritto tra i grandi "incompresi" del rock. Dategli una possibilita' se ancora non lo conoscete.
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