D'estate mi piace ascoltare gruppi un po' fighetti che fanno pop-punk lo-fi-issimo da ascoltare mentre si gira in bicicletta per la città d'estate bevendo Finkbrau in lattina in cerca di un tabacchino aperto che venda trinciato perché i distributori hanno solo pacchetti. D'inverno preferisco dedicarmi a gruppi meno finto-sfighetti e più genuinamente sfigati da ascoltare su bandcamp dopo aver passato il pomeriggio a studiare mattonacci (quando forse ne sarebbero più utili altri) e preparandosi per la sagra del vino novello+paninosalsicciacipolla di venerdì sera. E oggi è lunedì.
Gente sfigata, dicevo. Ci sarebbe da discutere delle infinite accezioni che la parola "sfiga" assume nella lingua italiana. Qua non si parla di sfigati nel senso generico di poveri imbecilli o nel senso figurato di gente che avrebbe voluto sfondare e invece no (nessuna battutona del tipo "è invece si è fatta sfondare", è troppo anche per me). Questa è gente che la sfiga non la è, ma che la vive. Frase che palesemente non vuol dire un c**o, ma che sarebbe potuta benissimo uscire dalla bocca di qualcuno di noi giovani fan dell'indie depressone che viviamo in un mondo di pop da cameretta, sappiamo fare il "castello" con le cartine corte, pensiamo che la vita sia più triste che allegra e ci adattiamo. E ci riferiamo freneticamente alla scena indie fine anni Ottanta-inizio Novanta, con tutto lo strascico di punk adolescenziale, registrazioni in bassa fedeltà e rock depressone che ne consegue.
Oggi scavavo tra i numerosi EP usciti a nome Teen Suicide e ho trovato questo. Goblin Problems, cinque minuti e quaranta secondi di punk rock grezzo e allucinato, suonato col cuore e registrato col culo. Ho deciso di parlare di questo perché è la musica che farei io se mai avessi voluto suonare qualcosa.
Se la lettura di questa pagina non è bastata per giustificare l'ascolto di soli cinque (seppur eccellenti) minuti di musica, posso consigliare Hype, otto minuti di emo allucinato e depressone, e il Bonus EP, diciotto minuti, più poppettoso (ha persino campionamenti vaporwaveschi infilati a casaccio), sempre lo-fi come la morchia. Sennò ci sono i full-length: in cinque anni ne sono già usciti tre e lunghissimi. Ma quella è un'altra storia.
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