Non starò a dirvi, neanche oggi, come sono passato dagli album di figurine agli album di rock, in dieci mousse. Ma vi tiro (in ballo) e spiattello, dite pure “pull” o piattellisti, la Tele Novella spiegata in dieci punti. La telenovela che vagamente ricordo è Andrea Celeste e, meglio, un fotoromanzo di Blitz col Campus alla mela verde come shampoo.
Ten Points/One Thousand
On Poet’s Tooth by Tele Novella
- Uno. C’è subito una buona notizia. L’album in questione è stato completamente ignorato da Ondarock.
- Due: che un gruppo con un nome tanto idiota potesse piacermi era invece nell’aria, va da sé,
di Lockhart, Austin, Texas. TN è un duo, formato da Natalie Ribbons (voce) e Jason Chronis (chitarre e tastiere), nato quartetto nel 2013. Natalie, lì, è la titolare del Magic Mirror, un negozio di abiti vintage. Nei videoclip ne fa bella mostra, oltre che di gonne senza spacco né apertura sulle gambe e botticelliane capesante per contenere le tette. Niente di triviale, le servono ovviamente per fare la parte della sirena (“Hard-Hearted Way”).
- Terzo: Natalie non ha la bocca amara.
- Ma intanto (#4) Indie rock: Indie Pop, Alt Country, Folk medioevale, Neo-Psychedelia, Psych Pop, Country-Psych, stando attenta a farlo col cuore.
- [3 bis] L’esuberante, remissiva, sì poliedrica, Natalie Ribbon ha un timbro vocale affabile e maturo. Aumenta sospiri e guaiti, laddove, volendo, potrebbe vestire la sua anima di endecasillabi vellutati. Smancerosa, rosa è il suo fiore. Rosa antico. Velluto rosa per i temi suoi preferiti: gioventù, nostalgia, inizi e cadute, superarsi per essere sempre di più nel tempo che scorre, normopeso. Abile, certo, poi, nel calcolo in Kg/m2 del proprio body mass index. In ogni sua canzone, parte principessa e si ritrova, supercalifragilistichespiralidosamente, rana. Tant’è teatrale, in parte audace, fatta ad arte, ma mica artefatta.
- 5) La musica ha una sua rubiconda pastosità. Invecchiata di gusto. Fruttata con autoharp, chitarre con corde di nylon, Garden Weasel cioè la nota “Donnola da Giardino”, sample e field recording, atmosfere vintage, vecchi organi e tastiere, un pianoforte, percussioni clip-clopping, chitarra slide, chitarra elettrica, chitarra a 12 corde, basso (overdrive) e i comandi “gain” e “volume” dell’amplificatore. Come una natura morta con mele di Cézanne, portata sotto braccio.
- Sei quello che sei. Intrigante. L’album è prodotto, per Kill Rock Stars, dal sonorista e batterista aggiunto della band, Danny Reisch.
- Sette. Chi amano Jason e Natalie? Amano Emily Dickinson (in ogni stanza) e Peter Grudzien (fan “Unicorn” più bella dell’originale).
- Motto) Cos’hanno in comune il Texas e il Südtirol? La pratica dello Yodel. Grazie a Natalie, che in “Broomhorse” e in "Vampire Cowgirl" un po’ lo simula, un po’ lo scimmiotta, un po’ l’interpreta.
- (#9) L’ultima canzone è “Funeral”, dove canta:
No, non puoi battermi
Al mio gioco /…/Ecco che arriva il treno
I binari ti fanno sentire al sicuro perché sai dove vanno
Ma non puoi impedire al fischio di suonare
E se rimani, ti farà ancora più maleResterai sempre indietro /…/
Solo, con tutto quello che hai desiderato in un ultimo bacio /…/
È pur sempre un funerale /…/
Ma almeno è il segno, senza più incolparci,
che rimane a dirci: ci abbiamo provato.
- 10. 10 tracce in tutto, giusto 35 minuti. Questo è il tempo di Poet’s Tooth. Ecco così uno dei quattro migliori album del 2023.
La domanda finale è, non tanto perché non ci sia più spazio per telenovela su Debaser, i Tele Novella del “Dente del Poeta” sono assolutamente fantastici, come lo erano stati nell’EP Cosmic Dial Tone del 2014, quanto perché non ci sia ancora uno specifico spazio per i cani galoppatori. Dopo il Degame, in molti devono “scendere” il cane.
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