Alternative rock vuol dire tutto e niente. Sorprendente freschezza nel caso dei Telekinesis! Distorsioni cristalline spaziano dall’hybrid rock dei Millionaire, “Great Lakes”, all’autoironia dei Bosvelt, “Akward Kisser”. C’è un po’ di tutto nella misura giusta in questo debutto, volete altri accostamenti? I primi Weezer e i South bastano come ulteriore garanzia?. Magari non sono canzoni che punteranno sull’eccezionalità (a parte l’esuberante pop di “Calling All Doctors”), ma ognuna di esse non è mai scontata.
Dare allora il giusto spazio alla spontaneità di una band come questa risulta doveroso. Non ci vuole molto per riconoscere l’autenticità di talento compositivo che sta dietro al disco. Nulla viene lasciato al caso da Michael Benjamin Lerner, l’uomo che sta dietro a questo solo project. Eh si, avete capito bene, i Telekinesis! sono mente e sudore di un bontempone occhialuto proveniente da Seattle. In tour poi si aggiungono altri tre musicisti. Prodotto e mixato da Chris Walla, tuttologo dei Death Cab For a Cutie, l’album mantiene un’impronta tipicamente acustica, riscontrabile soprattutto nel brano d’apertura, in “Imaginary Friends” e nella commovente “I Saw Lightning”, di cui s’innamorerebbe pure Elliott Smith.
E mentre qui cominciano a cadere le prime foglie, non posso che augurarvi di ascoltare questo bell’album, che magari per qualche pirla suonerà “terribilmente 90ties”.
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