All hail the new flesh.
I Teletubbies sono un programma per bambini picciriddi spensierato assai, dicono. Io però l'ho sempre trovato inquietante, anche nella sua forma originale.
A visionare questa inedita versione, mi sono cagato addosso.
Questo cortometraggio, anzi cortissimo (6 minuti e mezzo), riassumendo, suona come se David Lynch girasse lo show a modo suo.
Non c'è filo conduttore, ogni scena fa storia a se stante, in un turbine di schizofrenica incoerenza, malata destrutturazione, paranoica illogicità.
Come fosse un mondo parallelo, o una nemesi di quello reale. Empirico, a tal proposito, il fatto che i colori siano invertiti. Proprio quasi a voler rimarcare l'antitesi.
Alcune scene sembrano girate al contrario, per poi collegarsi naturalmente a quelle per dritto.
I dialoghi non esistono, l'opera rifiuta il concetto di linguaggio, come a dimostrare che i messaggi passano anche senza dover ricorrere alle parole.
Tutto il corso del video è sorretto da una colonna sonora dark ambient da far gelare il sangue, mediante diversi stacchi e cambi improvvisi di atmosfera. Se anche le battute in cui il sottofondo è ai limiti del disteso, dell'etereo, risultano disturbanti (in linea con ciò che accade), quando il mood si intensifica e guadagna in volume e compattezza, non avrete da fare altro che rabbrividire.
Gli una volta simpatici Teletubbies qua sono alle prese con una nevrosi collettiva. Corrono e strisciano mortiferi, quasi stessero scappando da qualcosa, qualcosa che in realtà è nelle loro menti. Puoi scappare quanto vuoi, ma non servirà a nulla, perché ciò da cui fuggi sei tu stesso.
Compiono gesti incongruenti, quasi fossero controllati telepaticamente da una sadica entità superiore, che gode nella visione delle sue marionette costrette a prendere parte in un gioco che porterà alla loro stessa distruzione psicologica e morale. Marionette che una volta erano esseri viventi coscienti. La tua provvidenza è mia. La tua provvidenza sono io.
In mezzo a questo malato, oscuro trip, geniale l'idea di mettere immagini di ordinaria quotidianità umana, opportunamente nascosta in uno strato di lisergiche colorazioni che rendono il flusso un tutt'uno. In un mondo che non conosce logica e normalità, che non conosce pace dei sensi, dove l'uomo è alla stregua di tutti gli altri, in questo immaginario catartico. Allegoria divina?
Ma la protagonista assoluta di questo capolavoro, è sicuramente La Scatola.
Appare dal nulla, praticamente all'inizio del corto, e non ci è dato sapere niente sulla sua reale storia e del suo scopo. È lì, esiste, in mezzo al vuoto del paesaggio incontaminato. Non si sa da dove viene né a cosa serve, tanto meno cosa contiene.
Che abbia avere la stessa funzione e valenza dell'enigmatico monolito protagonista di "2001: Odissea nello spazio"? Tutto ciò ci rimarrà sempre ignoto.
In verità, i nostri incauti eroi hanno tentato di carpirne l'essenza. Una scena ci mostra la scatola aperta, e i Teletubbies che si contorcono a terra attorno ad essa in preda a qualche tipo di crisi sconosciuta alla moderna medicina. Potrebbe essere una sorta di moderno vaso di Pandora, contenente qualcosa che l'essere umano non potrà mai comprendere. Potrebbe contenere il senso della vita, così come l'intero flusso del tempo: incontenibile, insopportabile per la nostra mente. Ne vieni a conoscenza, lo vedi proiettato nella tua coscienza e non puoi fare altro che impazzire.
Tutto ciò riporta al possibile significato religioso dietro questo video. Quella scatola potrebbe contenere Dio?
Così viene citato, infatti, in Esodo 33:20, dove Dio stesso dice:
“Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere.”
Ma alla fine, l'umanità non conoscerà mai la verità.
La Scatola esisterà in eterno, e con essa il suo insostenibile segreto...
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