Li vedi nella copertina con gli sguardi fissi, le pose ben appostate davanti uno sfondo da fototessera e pensi davvero che in quell'istantanea d'epoca, loro pretendono qualcosa da noi: il bisogno di essere ascoltati.

New York alla metà dei '70, diventa il centro ideale di una musica studiata come sfogo dei propri malcontenti generazionali, e i Television diventano una delle attrazioni principali nell'area underground del CBGB's, testimoni di fermenti sonori destinati ad allargare i propri orizzonti espressivi.

L'alba della New Wave coincide con l'uscita di album fondametali per il corso della musica Rock, e in un'annata così densa, travolgente, rivoluzionaria come il '77 non poteva mancare all'appello 'Marquee Moon', documento di straordinaria vitalità elettrica tesa ad esorcizzare le inquietudini che turbano il suo leader, che risponde al nome di Tom Verlaine. Costruite su ritmiche sfrontate, melodie limpide, arpeggi ossessivi di chitarra e vocalità sottili, le canzoni di Marquee Moon possiedono un tale fascino incontrollato da essere espresso in questa frase: pochi mezzi ma tante idee.

Seguire le rotte del Verlaine può risultare abbastanza tortuoso, ma non per questo possiamo fare a meno delle immediate scomposizioni di "See no evil" e "Venus" o dell'energia raggelante di "Friction"; solo dopo l'avventura del Padiglione Lunare diventa più epica con gli oltre 10 minuti della title-track (da eccitamento la jam centrale del brano), e con i lamenti incostanti di "Elevation". Come non resistere poi, alla struggente delicatezza di "Guiding light" e a quell'assolo infarcito da tanto romanticismo? Una passeggiata allegra nella notte di "Prove it" è quello che ci vuole, prima del parziale stordimento di "Torn curtain", testimoniato da un drammatico crescendo seguito dall'instancabile chitarra "urlata" di Verlaine.

Finisce così un disco proiettato in avanti per idee compositive e stilistiche, tutt'altro che datato e pronto ad essere riscoperto dopo che parte dell'Indie-Rock moderno, con la complicità di alcuni gruppi della nuova generazione, hanno attinto a piene mani.

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