Di sicuro a questo combo genovese il coraggio non manca. Chi di questi tempi imbracciando uno strumento si metterebbe a fare musica fuori moda?! Solo dei pazzi. Come i Temple Of Deimos, nostalgici del rock’n’roll vecchia scuola e di tutto ciò che è rumore puro. Un gruppo che gira per lo Stivale da diversi anni e che pian piano si sta togliendo delle belle soddisfazioni, in primis quella di produrre di tanto in tanto piccole chicche destinate a un pubblico affamato di questo tipo di sonorità. Una bella scommessa insomma, che oggigiorno ritroviamo attraverso “Work to be done” un disco che chiama in causa il desert rock, lo stoner e quella matrice rock’n’roll nordica che è ben radicata nel DNA di questi musicisti. A tutto questo aggiungeteci un cantato dalla timbrica “psichedelica”, capace di rendere le storie raccontate in ogni singolo brano una sorta di viaggio mentale al limite del fantasioso. Come dicevamo prima a piacere di questa band e di questo disco è la sua attitudine vecchia scuola, una registrazione scarna, suoni heavy al punto giusto e quel sano entusiasmo di chi è solito non fare conti con business e amenità simili. Passione, nel bene e nel male, perché comunque sia qualche piccola sbavatura c’è (la registrazione, specie sulla sezione ritmica poteva essere congeniata meglio ad esempio), ma fondamentalmente non va a guastare il risultato finale, decisamente ottimo. Hellacopters, Queens Of The Stone Age e Kyuss sono le band che più hanno dato di loro a questo progetto, per intensità e cattiveria agonistica. Se il rock’n’roll è il vostro pane questo è il momento di dare un ascolto a questi Temple Of Deimos, autentici alieni in un mondo musicale così impostato.

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