Vengono da Kettering, Northamptonshire, fanno dell'ottima musica psichedelica e sono la rock band del futuro. Si può partire da qui per iniziare a parlare dell'opera prima di questo gruppo inglese formato da James Edward Bagshaw (voce, chitarra e reincarnazione di Marc Bolan!), Thomas Edison Warmsley (basso), Sam Toms (batteria) e Adam Smith (tastiere e chitarra), il cui nome circola già da mesi lungo i quali hanno aperto concerti per Suede, Kasabian e Primal Scream, ricevuto pubblici attestati di stima non scontati da parte di personaggi come Johnny Marr e Noel Gallagher e pubblicato quattro singoli ("Shelter Song", "Colours To Life", "Keep In The Dark", "Mesmerize") tra la fine del 2012 e quella del 2013 che hanno fatto moltiplicare l'hype intorno all'uscita di questo "Sun Structures".
Se il paragone più scontato è con gruppi come Mgmt e, soprattutto, Tame Impala (piaceranno a chi ha amato "Lonerism"), essi infarciscono il loro sound di sonorità più tipicamente britanniche e sixties pescando tanto dai Beatles (vedi il riff di "Shelter Song") quanto dai Kinks (la dolce "The Golden Throne"), fino ai T-Rex (la danzereccia "Keep In The Dark") ed al prog stile King Crimson della title track. I criticoni e i detrattori non mancheranno e sono già pronti a scagliarsi contro l'ennesimo prodotto dell'industria musicale inglese e dell'NME spacciato come la "next big thing" o contro un sound troppo debitore del passato. Ma questi ragazzi sono bravi per davvero e si candidano a segnare il prossimo decennio così come hanno fatto Kasabian e Arctic Monkeys nel precedente.
Da segnalare la copertina che omaggia quella storica di "Who's Next" degli Who. Sì, forse hanno ragione, sono solo dei passatisti, ma che musica fantastica!
Tracce chiave: "Shelter Song", "Keep In The Dark", "Move With The Season", "A Question Isn't Answered"
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