Spesso, spessissimo anzi, navigando sul web o consultando vari libri che trattano di rock e blues, ci si imbatte, oltre che nella discografia, anche nella storia del gruppo Ten Years After. Sembra davvero incredibile, ma quasi tutti attribuiscono allo scioglimento di questa grande band una mancanza di idee e di originalità che, a detta di molti, ha caratterizzato gli ultimi lavori, tanto che gli stessi membri del gruppo, Alvin Lee in primis, sono arrivati ad esprimere questa linea di pensiero. Indubbiamente è vero che il terz'ultimo lavoro, lo scialbo "Alvin Lee And Company", altro non fu che una mera speculazione commerciale messa in atto dalla loro vecchia casa discografica, la Deram, che era ancora in possesso di materiale mai pubblicato, poiché i Ten Years After avevano simpaticamente levato le tende in favore della Chrysalis Records.
Eppure, tendenzialmente contro corrente rispetto a tutti, anche nei confronti degli stessi Ten Years After, secondo me gli ultimi due dischi rappresentano un esempio di rock illuminato ed in articolare la penultima fatica di studio prima della fine dei giochi, ossia "Rock & Roll Music To The World" del 1972.
L'originalità c'è eccome. La novità più grande è sicuramente l'introduzione di un uso più massiccio delle tastiere sintetizzate, come lo straordinario assolo di organo prima, e di synth poi nel brano Standing At the Station. Anche Convention Prevention è un pezzo fantastico, dotato di un incredibile ritmo, anche qui con la novità dei sintetizzatori, che si sentono anche nell'ottima Religion, dalle lyrics critiche contro la religione (I never really understood religion / Except it seems a good excuse to kill). Alcuni reputano fuori luogo questo nuovo uso degli strumenti a tasti, tanto che anche i Ten Years After ci stanno stretti e nel disco successivo abbandoneranno i synth. Ma è innegabile che apportino una ventata di freschezza al suono del gruppo.
Certo, la partenza del disco è in stile Ten Years After classico con You Give Me Loving, mentre il riempitivo blues non manca (Turned Off T.V. Blues), ma che è un marchio di fabbrica di ogni loro album. Gran crescendo in atmosfere rollingstoneggianti in You Can't Win Them All. Ma l'ultima parte del disco merita molto, con tre ottimi rock'n'roll dai toni molto personali, ossia Choo Choo Moma, Tomorrow I'll Be out Of Town e la title-track. Non si vede minimamente traccia di una band in crisi compositiva, forse lo stesso Alvin Lee usa questa scusa per non dire che la sua grandissima personalità stava stretta in una band come i Ten Years After (guardare la copertina per credere... chi è quell'omino con la chitarra che si vede nel rullante di batteria? Esatto!). Non a caso gli assoli dell'allora chitarrista più veloce del rock trovano meno spazio.
Le vendite, dunque l'eterno e maledetto denaro, sembrano quindi essere il vero motivo della lenta parabola discendente, poiché non resero giustizia all'album che è.
I Ten Years After se ne andranno in sordina. Nessuno se li filerà più, soprattutto dopo l'uscita del disco dal vivo "Recorded Live". Certo, forse il successivo "Positive Vibrations" è un poco sottotono rispetto al presente disco recensito, ma non da giustificare lo scioglimento del gruppo. Per quanto riguarda "Rock & Roll Music To The World", siamo di fronte ad un disco di pregevole fattura.
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