Nel 1968 i "Ten Years After" decisero di dare la possibilità ai propri fans di ascoltare il gruppo nelle registrazioni dal vivo, dove era risaputo, davano il meglio, specialmente il chitarrista prodigio Alvin Lee. Pubblicarono quindi il live - album "Undead", contenente 5 tracce inedite suonate al "Klooks kleek", nel West Hampstead (a Londra), in maggio.

La prima, "I May Be Wrong, But I Won't Be Wrong Always", è un rock and roll misto boogie scritta da tutti e quattro i musicisti, della durata di 9 minuti abbondanti. Si può quindi capire che la canzone sarà ricca di assoli dilatati di chitarra, organo e basso. Segue "At The Woodchoppers' Ball", cover suonata sugli stessi territori musicali e come al solito in maniera frenetica e impeccabile per un totale di 7 minuti buoni.

"Spider In My Web", scitta da Alvin Lee, invece trasuda blues da ogni nota dei 7 minuti che la compongono. Da registrare la presenza di un assolo tanto veloce da far venir voglia di smettere di suonare la chitarra. Tocca poi ad un'altra cover, "Summertime", che però è solo un intro per un assolo di batteria di Ric Lee denominato "Shantung Cabbage", peraltro di ottima fattura. Chiude il disco la famosissima "I'm Going Home" che è inutile descrivere in quanto tutti dovrebbero averla presente suonata a Woodstck. Unica differenza la durata più contenuta (siamo sui 6 minuti).

Dall'ascolto di questo disco (suonato in maniera impeccabile e registrato ancora meglio) si può quindi desumere che i componenti del gruppo erano tutti degli ottimi musicisti e non solo Alvin Lee, come purtroppo emerge dagli album registrati in studio. Infatti in questo concerto ognuno di loro trova lo spazio per dire la sua, creando un miscuglio musicale che rappresenta al meglio l'essenza dei primi "Ten Years After", tra blues, boogie e rock and roll vecchia maniera.

Raccomandato per gli amanti del genere.

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