Questo disco non è stato capito!
Solo a questo mi viene da pensare nel riascoltare, a vent'anni dalla sua pubblicazione, "Neither Fish Nor Flesh", secondo maltrattatissimo lavoro del fu Terence Trent d'Arby (oggi Sananda Maytreya).
Sicuri che lo smalto e la lucentezza del primo "introducing the hardline" avrebbero comunque messo in ombra qualsiasi tentativo di replica da parte dell'artista afroamericanoirlandese, nessuno si sarebbe aspettato un album così spiazzante, talmente distante dal debutto che i più non lo compresero, anzi, rimproverarono al giovane polistrumentista una boria ed un'arroganza, tutt'altro che giustificate.
Lo zibaldone sonoro che caratterizza NFNF però, oggi più di allora, deve ritenersi fotografia efficace di un momento, quello della fine anni ottanta, dove chi avesse avuto un attimo di sensibilità, avrebbe riconosciuto una certa confusione di intenti. Un'impossibilità di comprendere appieno cosa il decennio successivo avrebbe potuto portare socialmente, politicamente e anche musicalmente. Questo spiega perché NFNF non sia propriamente un album di singoli, come lo fu il suo predecessore. Questo spiega soprattutto perché "Neither Fish nor Flesh" (..a soundtrack of love, faith, hope and destruction) tracima di idee negli arrangiamenti e nella produzione, idee che mai più vennero riproposte negli album successivi (sebbene anche "vibrator" del '95 sia in parte notevole).
L'album nasce con l'intento di lavorare su canzoni dalla struttura piuttosto semplice (strofa-rit-strofa-rit-bridge-rit) ma cariche di situazioni sonore imponenti, talvolta barocche. I risultati? Allora il troppo "stroppiò" e Terence fu tacciato di presunzione. Oggi, l'idea di far decollare l'album solamente alla quarta traccia (To love someone deeply is to love someone softly), cioè dopo un intro, una canzone per voce e arpa ("I have faith.."), una ballad crepuscolare e strana come la splendida "it feels so good to love someone like you", risulta a mio parere frutto di genio e sregolatezza non comune.
"Neither Fish nor Flesh", poi matura nel centro con pezzi che ancora oggi sono di una bellezza diamantina: "This side of love" oppure "you will pay tomorrow". E scusatemi se non ho ancora nominato le fatidiche parole funk-soul-R&B. Per questo album non sarebbero la corretta chiave di lettura, perlomeno non la sufficiente. Provate ad ascoltare oggi la dinamica di "you will pay tomorrw" con gli intrecci di fiati, archi e kazoo (!) o il lavoro di basso di Cass "skunk-anansie" Lewis. Brividi.
C'è tanto in questo disco, davvero. E dico "tanto" perché non si debba dire "troppo". C'è non solo la splendida voce di Terence: graffiante e caldissima all'occorrenza. C'è senso di anticipazione, coraggio e forza espressiva. C'è ricerca e voglia di identificazione.
Né carne Nè pesce (appunto): una colonna sonora di amore, fede, SPERANZA e distruzione.
p.s. il sample comprende in sequenza: 1) it feels so good to love someone like you 2) To love someone deeply is to love someone softly 3) This side of love 4) You will pay tomorrow.
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