Il mio migliore amico, Manuel, sta tentando da sette anni di laurearsi all'Università del cinema e da una decina di capire il senso della sua vita di merda, così da quando ha toccato il fondo ci incontriamo più spesso.

Siamo solo erba, Manuel. C'è solo questo; tutto il resto non è reale.

"Come direbbe Fantozzi: "The new world è una cagata pazzesca". Potrei salvare cinque minuti (2h40m la durata totale) per farci un documentario da inviare a Piero Angela.. dialoghi così insignificanti da giocarsela con i "Teletubbies" (...), la sala ogni 30 minuti perdeva pubblico, si sentivano lamenti, imprecazioni e insulti fino alle risa finali scaturite da momenti di pura disperazione e sfinimento. Dopo una decina di falsi allarmi è arrivata attesissima la fine...un boato di applausi." (No Panic, età non riportata, Roma)

Il film più debole di Malick e ultimo in ordine in tempo, è un gioiello al pari dei precedenti, sfortunato solo nella scelta (imbarazzante) del mediocre Colin Farrell come attore protagonista. Il resto è il solito Malick, arte suprema applicata al cinema.

La coscienza è una disgrazia, Manuel. Una mosca. Un cane che abbaia. Troverò gioia in tutto ciò che vedo, nonostante abbia fallito.

"Ho sempre adorato i film lenti... ma questo è davvero una crosta, non si capisce una ramazza... ma che storia é? qual'è il messaggio? Lui un idiota... lei che per amore dell'idiota fa ammazzare tutto il suo popolo... e per finire si sposa con un'altro idiota che non si capisce da dove salti fuori... e come se non bastasse lo sposa anche se il suo cuore è ancora dell'altro idiota... ma questa è AGONIA!!!" (Cliff, 32 anni, Torino).

Dopo l'epopea della guerra, Malick celebra quella dell'amore: la quindicenne Q'Oriana Kilchen è una Pocahontas di bellezza purissima, perfetta, innocente. Tutti i figli del Re erano belli; aveva una dozzina di mogli, centinaia di figli ma lei, la più giovane, eccedeva così tanto che il sole stesso - attraverso cui egli la guardava - si sorprendeva tutte le volte che ella spuntava al suo cospetto.

"Che mer*a! Ma si può chiamare film una roba così trucida? Non ci sono donne nude, uomini nudi, sesso, sparatorie, inseguimenti, esplosioni, neanche gli alieni, non sparano mai. Ma che schifo è? Per cosa gli han spesi i soldi del film? Non lo consiglierei neanche al mio peggior nemico: quelle poche parole pronunciate sono in arabo (arabo?, ndr), film bruttissimo" (Stefano, 23 anni, Sesto F.)

Chi sei tu che mi leggi? Di cosa sono fatti i tuoi sogni? Quante terre alle tue spalle? Quanti oceani? Hai vissuto oppure no? Guarda. Guarda quanto freddo fa nel mondo.

"Il sole... l'aria... l'acqua... il vento... e di nuovo... il sole... l'aria... ma sei gentile??? Stupore e imbarazzo nel notare che qualcuno non si era addormentato." (Roberto e Tiziana, 29 anni, Roma).

Madre, dove vivi? Nel cielo? Nelle nuvole? Nel mare? Mostrami il tuo viso. Sei tutto ciò che ho, oppure non ho niente.

"Se avessi voluto vedere dei paesaggi, avrei fatto un viaggio in Virginia o noleggiato un dvd del National geographic. E poi ci lamentiamo se i film di successo si chiamano Natale a Miami o Vacanze sul Nilo. Ciao a tutti alla prossima". (Maurizio, 34 anni, Milano).

Pocahontas: Hai più trovato i tuoi selvaggi, John? Li troverai.

Captain John: Ne ho attraversati a centinaia lungo il mio viaggio.

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