Che fine avrà fatto Terry Brooks? Probabilmente il vento caldo accarezzerà ancora i suoi lunghi capelli riccioluti lungo le coste della Florida, mentre a riva si accavallano le onde dei ricordi che scavano le pieghe della memoria. Perché non è facile dimenticare i colori e il respiro di una musica libera che corre come un corpo nudo senza inibizioni sulla spiaggia in perfetta simbiosi con la natura che lo circonda.

 No, non è facile dimenticare il fascino di un guitar hero come Terry, innamorato di Hendrix e della sua chitarra, spingendola in territori di distorsione selvaggia senza paura di apparire ridondante ed eccessivo, verso la fantastica utopia di un rock spaziale dove heavy, blues, rock si dilatavano in una forma mentale totalmente free.

 Nel 1973 la sua "Ruler of the Universe" era un viaggio lisergico di 11 minuti attraverso virtuosismi chitarristici ad alta velocità su una ritmica che invece serbava il lento ipnotico rumore del mare e la voce che seguiva le forme gentili ed intriganti del vento. Le "interferenze spaziali " della sei corde devastano il brano come il suono di un flipper impazzito destinato al tilt.

 L'opener dell'album è una grande dedica a "Jimi", dove la pesantezza stoner della ritmica è come un pane di burro aperto in due dagli assoli lancinanti della solista con le dita di Terry che oltrepassano tutti i limiti di velocità fino al ritiro della patente di chitarrista.

 E' quello che vogliamo Terry: un guitar hero che ci lasci sfiniti per poi riprenderci con la sognante "The Kiss of the Butterfly", una litania psichedelica a due voci prima dell'arrivo torrenziale della chitarra fino al rondò finale. Oppure il dolce cantato soul di una ballata come "Hey mr Lonely Man", dove i suoni eterei e sognanti eppure robusti sono accompagnati dal tuo strumento immerso nell'acido: irresistibili esplosioni lisergiche nutrono l'improbabile sogno di un lamento offerto al futuro.

 E con la conclusiva "Lost" continui a regalare le tue emozioni da tv series su sopravvissuti, facendo drammaticamente morire il disco sulla spiaggia di un'isola deserta, pregando la gente di prendere il treno della vita perché "se non impareranno a vivere insieme, finiranno per morire soli". Forse la tua paura maggiore Terry, essere solo e dimenticato.

 Sfoglio un libro italiano intitolato "Guitar Hero" con  i ritratti di 100 chitarristi leggendari (secondo l'autore) e controllo nella lettera B: non ci sei, Terry.

 Evidentemente per l'autore del libro è facile dimenticare.

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