Siamo nell'anno 0, la notte fra il 24 e il 25 Dicembre; tre Re Magi, guidati da una Stella Cometa, giungono in una grotta dove è appena nato il presunto "Figlio di Dio" per portare in dono oro, incenso e mirra. Ma c'è un errore: il neonato non è colui che tutti si aspettano; si chiama Brian ed è figlio di una donna "un pò amica di tutti i Romani". I tre Re Magi, accortisi del madornale errore, si riprendono tutti i doni e si recano nella grotta accanto, dove era appena nato un altro bambino di nome Gesù. Questa sarà la prima (e non l'ultima) volta che il povero Brian subirà un'umiliazione. Trentatre anni dopo Brian, diventato ormai adulto, stufo dell'oppressione romana sul suo popolo, decide di prendere parte all'associazione terroristica del "Fronte Popolare di Giudea" (da non confondersi con il rivale Fronte Popolare Giudeo) e scrive "Romani andate a casa" in latino (un pò maccaronico) nella piazza principale della città. Un pò per sfortuna, un pò per caso, viene scambiato per il Messia e viene crocifisso.

Non si tratta del film blasfemo come molti ce lo hanno presentato: "Brian di Nazareth" non è un'opera contro il Cristianesimo, quanto un manifesto contro il fanatismo politico e religioso. Brian viene scambiato per il Messia perchè, prese le vesti di predicatore durante un tentativo di fuga dai Romani, farfuglia qualche frase fatta. La gente, bramosa di una carismatica guida spirituale, va in delirio all'idea che questo disgraziato sia il Figlio di Dio. L'irrazionalità di questo popolo è palese nella scena in cui il protagonista, stufo dei fedeli che lo pedinano in continuazione, li invitata ad andare a fare in c... e questi commossi rispondono: "Dicci come, o Messia, dacci un segno!".

Da notare è la recitazione camaleontica di ognuno dei sei Monty Python: Chapman interpreta il vecchio Brian e il romano Marco Pisellonio, Jones è la madre di Brian, gli altri quattro si alternano ad interpretare romani, giudei e personaggi di contorno. Storico è Palin che interprta Pilato con la "r" moscia, irritato dalle risate dei soldati sul suo modo di pronunciare il nome di Marco Pisellonio. La comicità assume un carattere colto con i continui riferimenti storici e al latino (basti pensare al gioco di parole fra "Romanes Eunt Domus" e "Romani Ite Domum").

"Brian di Nazareth" è stato uno dei film più irriverenti e geniali di tutta la storia del cinema. Difficile credere come a distanza di ben trent'anni, pochissime pellicole abbiano provocato la stessa indignazione/ammirazione da parte del grande pubblico. Del resto neppure il recente (e buono) show "Little Britain" è riuscito con la sua ossessiva provocazione verso la società inglese, ad esprimere un decimo della genialità e della innovazione dei mitici Monty Python. "Brian di Nazareth" è uno dei migliori manifesti dell'english humor. Probabilmente dovremo aspettare ancora molto per vedere un film altrettanto arguto.

p.s. dimenticavo... trovi risibile quando pronuncio il nome di Marco Pisellonio?

Carico i commenti...  con calma