Tra i film natalizi che puntualmente affollano i palinsesti televisivi da metà dicembre in poi uno da NON far assolutamente vedere ai propri figli è sicuramente Babbo Bastardo (a meno che non vogliate farli crescere con qualche trauma); al contrario di quasi tutti i film dello stesso genere, buonisti, zuccherosi e conformisti, questa pellicola del 2003 è quanto di più volgare, scorretto e antieducativo ci possa essere. Quella di prendere gli stereotipi natalizi e rivoltarli (fin dall'ambientazione estiva in cui non si vede neanche un fiocco di neve) non è certo una mossa originale, ma sarebbe stato facile creare un dimenticabile film di serie B; al contrario, questo è un piccolo gioiellino, in grado di regalare momenti di comicità devastante e dopo pochi minuti emozionare ed intenerire e non è un caso che dietro tutto ci sia ancora la mano dei Coen: lo screenplay originale è stato scritto da Glenn Ficarra e John Requa, ma fu "rinfrescato" dal regista Terry Zwigoff e dai fratelli Coen, che solo per ragioni legali non appaiono anche come sceneggiatori ma solo come produttori esecutivi.
Non stupisce quindi di vedere Billy Bob Thornton (attore che ha collaborato a 2 film dei Coen proprio nei primi anni '00) nella parte dell'alcolizzato, volgare, depresso, scassinatore, finto Babbo Natale Willy; insieme al suo socio Marcus (Tony Cox) che fa la parte del folletto ogni anno si fanno assumere da un centro commerciale per svaligiarlo la notte di Natale. I rapporti tra i 2 non sono più quelli di una volta, ci sono continui litigi per il comportamento di Willy, quasi sempre ubriaco fradicio. Come se non bastasse il capo della sicurezza dell'ultimo centro commerciale, Gin, li ha scoperti e vuole metà del bottino. La svolta nella vita di Willy sarà l'incontro con la barista Sue (Lauren Graham) ma soprattutto con Thurman (Brett Kelly) bambino ingenuo ed oltremodo pacioso che lo inviterà a vivere con lui e la sua nonna rimbambita.
Tutto quello che la morale comune reputa tabù viene esaltato nella pellicola: criminalità, alcolismo, sesso (preferibilmente se con grassone) e tanto altro in un cocktail esplosivo ma di grande impatto. Da sbellicarsi i dialoghi tra Willy e Marcus e le scenette con Thurman, in grado come nessun altro di far saltare i nervi del protagonista. Non abbiamo solo alte concentrazioni di cinismo ma un giusto mix con i buoni sentimenti, infatti Willy dalla cinica e disillusa persona che era (come da tradizione Coen) piano piano cambierà, come ad esempio quando (durante una sbronza) mangerà tutti i cioccolatini del calendario dell'Avvento di Thurman ma poi lo aggiusterà, o quando picchierà a sangue i ragazzi che lo bullavano; ad aiutarlo in questo cambiamento contribuirà anche la bontà del bambino, che ad esempio scolpirà un cetriolo di legno come regalo di Natale per Willy, tagliandosi e sporcandolo con il suo sangue. Non mancano le frecciate verso la festività natalizia e il suo valore originale ormai perso nel business: al contrario di Willy, Gin e Marcus rimarranno delle persone avide e prive di sentimenti, e per una volta (ma solo perchè a Natale si è più buoni) i fratelli piazzeranno un lieto fine finale.
Ottima la prova di tutti gli attori, superiore come sempre quella di Thornton nel difficile compito di fingersi ubriaco per il 90% del film e menzione per 2 attori scomparsi che casualmente più volte dialogano tra loro durante il film, i compianti John Ritter che interpreta il direttore del centro commerciale (a cui il film è dedicato, scomparso quando ancora il film non era uscito) e Bernie Mac, che interpreta invece Gin, scomparso nel 2008.
Un film che diverte senza lasciare indifferenti, volgarità non gratuita ma al servizio della qualità, dote rara per film di questo genere. E con dialoghi del genere non si può non morire dalle risate:
-Razza di brocco fregnone di un Leonardo da Vinci-
-Che cosa hai detto barattolo?-
-Ho detto che sei fregnone come una checca pederasta del XV° secolo-
-Io a te mi ti ficco nel culo gnomo, lo sai?-
-Ah si? E il tuo scappamento non sarà già troppo arrossato?-
-Lilliput la tua lingua è lunga!-
-Questa lingua leccava tua moglie in lungo e in largo ieri notte, perchè non gli levi le ragnatele a quel tuo coso cascante, stronzo?-
AHAHAHAHAHAHAHAH
VOTO = 8
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