Un altro gruppo di schizzati inglesi. Sembra che da quelle parti siano seri su questa roba di salvare il rock n’ roll. Non foss’ altro che per il bordello che fanno questi tizi, li amerei. Ma poi ci sono elementi come la copertina, che sembra una foto della mia stanza (a parte il sangue sulla Tv che ho pulito la settimana scorsa), le interviste impossibili  dove insultano tutti e di più (Clear Channel, gli Artic Monkeys… cazzo ma a me piacevano gli Artic Monkeys… va beh, comunque è divertente) e una cosa che spesso tanti dimenticano quando si parla di un gruppo. . la… come si chiama… ce l’ ho sulla punta della lingua… la… . dusica… la… rusica… uh. . ecco… la MUSICA.

Ogni figlio di puttana che conosca un minimo le vicende musicali inglesi rompe il cazzo con i Babyshambles, senza dire una virgola su che musica facciano… wow, Pete Doherty fuma crack… wow Pete Doherty sta con Kate Moss, l’ hanno beccata con la coca… wow, e sti gran cazzi? E ne vogliamo parlare anche noi di quanto vestano bene gli Strokes e I Franz Ferdinand? No, no, parliamo della musica, per favore, che poi spesso ne vale anche la pena (con tutti I gruppi che ho citato di sicuro). Ecco, qui ci troviamo di fronte ad un’assurda combinazione di metal, hardcore punk e sensibilità pop; fottutamente rumorosa e piena di urla, ma incredibilmente memorabile, a volte sembra di ascoltare Henry Rollins ai tempi dei Black Flag (con le palle un po’ meno quadrate, però). In sostanza, un capolavoro paragonabile a “ Oops I Did It Again” della regina del black metal Britney Spears.

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