Side-projects, brevi collaborazioni che puntano sulla diffusione attraverso i social network, materiale rilasciato poco alla volta (magari in free download): questa sembra la tendenza più recente che interessa il mondo dell'alternative, e questa è la strada che hanno deciso di intraprendere The 2 Bears, progetto elettronica frutto di una doppia collaborazione; il primo orso è Joe Goddard (membro degli Hot Chip), l'altro invece si chiama Raf Rundell.

Anche se non vi diranno granchè i loro nomi, i Bears sono riusciti in breve tempo a raccogliere sotto di sè una nutrita schiera di internauti che, dopo aver assaggiato una lunga serie di EP, finalmente sono stati ripagati dall'uscita di un vero e proprio album: "Be Strong" è destinato a diventare una delle uscite più interessanti del nuovo anno.

L'arma decisiva è la loro dance leggera e divertente con cui si lasciano ascoltare senza troppe pretese, classiche sonorità che non butteranno di certo giù i muri della vostra stanza trasformata per l'occasione in una discoteca, ma che entrano nel cervello animando i vostri tessuti, dapprima inerti sul divano, ora presi da un mix di allegria e dinamismo.

Un cantato grave e robotico accompagna più o meno l'intera durata del disco, recitando versi che inneggiano alla libertà di pensiero in campo musicale (Be Strong), oppure dediti alla celebrazione del duro lavoro (Work); i due orsi sono inglesi, di Londra, ma anche se siamo fortunatamente lontani dalla benchè minima influenza Dubstep, i pezzi dell'album hanno spesso quel suono un po' hipster, leggero, divertente, occasionale... ma decisamente non privo di classe: si sentono chiaramente echi direttamente dagli anni '90, una Big Beat riadattata ad un clima più giocoso che altro.

E' sicuramente degno di un ascolto, non parlerei certo di capolavoro, ma alla domanda "E' un disco ben prodotto, di quelli che filano lisci e che ti senti in colpa ad interrompere?" rispondo "Certo che sì, i 2 Bears hanno proprio colpito nel segno!".

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