Chissà che fine hanno fatto questi solitari e geniali norvegesi. Chissà se i The 3rd And The Mortal sono da considerare una band sciolta e dispersa oppure se, al contrario, dobbiamo aspettarci un loro nuovo ed inclassificabile album! Chissà! Nell'attesa di loro nuove e, si spera, confortanti notizie; ritorno su queste pagine per recensire lo strabiliante debutto di una delle più inusuali realtà atmospheric-doom mai comparse sulla faccia del pianeta terra.

Dimenticate lo sbrodoloso e patetico sound di Theatre Of Tragedy e Within Temptation ma anche il gothic-pop formato "Mtv" dei nostrani Lacuna Coil. Dimenticate, come se non bastasse, la tristezza di Paradise Lost e Katatonia (fin troppo orientati verso derive death metal) e cercate, se vi è possibile, di immaginare una fusione notturna tra Black Sabbath, Pink Floyd e Dead Can Dance. Ecco, questi erano i The 3rd And The Mortal di "Sorrow".

Uscito nel settembre del 1994, l'Ep in questione è da considerare come uno dei primi tentativi di unione tra doom atmosferico e soavi voci femminili. Però, come potrete intuire, qui non ci troviamo di fronte ad una produzione adatta al grande e distratto pubblico. La voce femminile non ha la funzione di irrigidire il membro carnoso del metallaro o del darkettone di turno quanto, invece, quella di rendere ancora più tenue e vellutato il tappeto sonoro prodotto dagli strumenti.

Quattro brani magnifici, colmi di "nordica" tristezza e di immenso fascino psichedelico. Quattro brani che celebrano la grandezza di questa band, quattro brani capaci di farci sognare e dimenticare le brutture quotidiane. Niente growl vocals, niente accelerazioni death o black metal, niente satanismo e neopaganesimo. Solo l'affascinante canto di Kari Rueslatten accompagnato dagli strumenti dei prodi vichinghi che suonavano al suo fianco.

Grevinnens Bønn , l'acustica Sorrow, Ring Of Fire e Silently I Surrender sono canzoni destinate a cambiare la vostra vita. Non sto scherzando.

Si fotta il female gothic metal, si fottano i furbi campioni da classifica! Qui ci troviamo al cospetto di VERI artisti che, anche grazie alle successive pubblicazioni, hanno dimostrato tutto il loro valore e la loro grandezza.

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