Prendendola un po' alla larga, ho deciso di recensire questo album dopo un fatto di cronaca accaduto qualche mese fa, la morte del celerino Raciti, ucciso nel derby calcistico Catania- Palermo. Sono state molte le puntante di show televisivi dedicate alla memoria del suddetto ispettore, una sera d'un tratto in un reportage del seguito show di Vespa "Porta a porta" viene tirata in ballo la band 4 Skin, incolpata di aver scritto e suonato ACAB "All Cops Are Bastard". Ora non voglio divagare prendendo questa recensione come articolo giornalistico quindi finisco qui la mia parentesi di attualità, ognuno nella sua decenza e coscenza può riuscire a capire come la musica può venire incolpata e strumentalizzata quando nel mondo girano individui con una personalità molto debole ed influenzabile.
I 4-Skins sono una delle band fondamentali della scena oi! britannica, nati nella fine degli anni '70 sono caratterizzati da una forte componente apolitica ed antirazzista, quindi non sono da confondere con i "nazi skin" o con gli "Skin88". Tra le caratteristiche della band troviamo una forte influenza della musica ska e dalla musica nera in generale, mentre nei loro testi troviamo un grande stato di insoddisfazione verso la società.
In "Clockwork Skinhead" troviamo canzoni stupende, fatte da quattro individui decisi e pieni di se stessi, da quando inizia l'album si possono ascoltare solo ottime canzoni, cantante con fiera onestà e orgoglio. Dalla title-track "clockwork skinhead" orecchiabile ma non per questo banale alle altre incalsanti tracce come "Sorry" o la fantastica "Evil" un concentrato di esplosivi coretti e chitarre velenose accompagnate dal semplice ma deciso ritmo di batteria. Ad essere onesto non trovo una canzone debole in questo disco, basti pensare subito dopo troviamo la song "Justice" canzone che coinvolge dopo soli due secondi dall'inizio per non parlare della successiva "Low life" brano spacca tutto adrenalinico e incalsante. Tutte le loro influenze con la musica giamaicana emergono in "Seems to me", pezzo a ritmi in levare che puzza di fumo di ciminiere, come del resto anche "Plastic Gangsters", vorrei precisare che entrambi le canzoni sono a temi anti-razzisti. Il disco si conclude con cinque pezzi dal vivo, tanto per dimostrare che i 4 skin spaccano ancora di più dal vivo.
Io possiedo questo album da diversi anni e posso tranquillamente dire che non mi sono mai stufato di ascoltarlo. Non trovate nelle loro tracce tante stravaganze virtuosiste, non trovate canzoni complicate che hanno bisogno di numerosi ascolti per essere memorizzate e non si trovano nemmeno tutti quei luoghi comuni che vengono dettati dalla televisione. Rimango stupefatto che in questa maniera così sfacciata ancora oggi nessuno sa prendersi le proprie responsabilità.
Volete divertirvi con dell'ottima musica? Procuratevi questo album.
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